La prima foto scattata sulla superficie della Luna ritrae un sacco di spazzatura. Il 20 luglio del 1969 l’astronauta americano Neil Armstrong scese dalla capsula Apollo 11 e, toccando il suolo lunare, pronunciò una frase che entrò nella storia: “Questo è un piccolo passo per un uomo, ma un grande balzo per l’umanità”.
Poi, fece la foto che appare qui in cui si vede in primo piano il sacchetto bianco contenente i rifiuti accumulati durante il viaggio. Era stato buttato giù dal modulo di allunaggio circa cinque minuti prima che il piede di Armstrong si posasse sulla Luna. Perlopiù si trattava degli involucri degli alimenti consumati durante il viaggio, ma anche delle “scorie umane solide” generate nel corso del volo.
È evidente che il gesto, col senno di poi, si presta a tanto filosofeggiare ecologico, ma non si trattò di semplice vandalismo. Il calcolo del carburante necessario per il viaggio di ritorno teneva conto anche del peso dei rifiuti che, per questo motivo, vennero abbandonati sulla Luna per ridurre la massa da spostare. L’episodio ricorda quanto era straordinariamente sottile il margine di sopravvivenza dei primi astronauti, un aspetto che richiama un altro famoso commento, di John Glenn, il primo statunitense a entrare in orbita attorno alla Terra. Dopo che fu lanciato nello spazio sul vettore Atlas nel 1962, gli chiesero come si fosse sentito in cima al razzo in attesa di partire. Rispose: “Come si sentirebbe chiunque che al momento del lancio sapesse di star seduto su due milioni di componenti diversi - tutti forniti dietro contratti governativi da chi aveva fatto l'offerta più bassa…”.
James Hansen