Un tavolino con appoggiato un contenitore di disinfettante per le mani e i guanti da indossare, con le avvertenze scritte su un foglietto, per la verità poco visibile. Mascherina per tutti certo e vetri divisori tra pubblico e impiegati, ma per riempire la piccola sala d'attesa (i lavori di riammodernamento dei locali che erano stati annunciati dal console Cristiano Musillo non si sono visti, colpa del Coronavirus?) è bastata una famiglia con due bambini, più indietro c'era una coppia, agli sportelli un'altra persona.
La distanza sociale? Difficile da osservare e meno male che quando altre due persone hanno provato ad entrare, visto lo spazio rimasto, hanno subito fatto marcia indietro, aspettando nel corridoio. Ecco il Consolato Generale di Miami al 4000 di Ponce de Leon, visitato personalmente, e casualmente, martedì scorso, l'appuntamento era stato preso all'inizio di giugno scorso. Poi venerdì, è arrivata la notizia dall'ufficio del portavoce del Sottosegretario agli Esteri Ricardo Merlo della chiusura per il COVID-19. Passata per noi (speriamo) l'apprensione per la recente visita, innanzitutto gli auguri da parte nostra e di tutta la redazione di Gente d'Italia (che esiste, anzi ce n'è più di una come si può leggere in gerenza) di prontissima ripresa, sperando che non si tratti di nulla di grave, che tutti, dagli addetti fino al console (se è in sede, l'altro giorno di sfuggita abbiamo intravisto solo il vice, il dott. Lucio Taglione) stiano bene, pronti a fornire, come sempre hanno fatto, anche in periodi di emergenza, servizi fondamentali per la collettività.
Detto questo non si può evitare di sottolineare l'infortunio, chiamiamolo così, del quale è rimasto vittima il console Musillo che subito dopo aver superato i due anni (si è insediato il 9 agosto) alla guida degli uffici di Ponce de Leo si trova ora ad affrontare il grave problema sanitario. Il dott. Musillo, come prassi, era arrivato in Florida con grandi promesse di cambiamenti, innovazioni e aperture del Consolato a tutti gli italiani dopo anni di buio. Qualche miglioramento certo c'è stato, anche se il console, ad esempio, ha preferito, come da... tradizione qui a Miami, Feste della Repubblica riservate a una stretta cerchia di ospiti (lo scorso anno), ma ha anche lanciato, invitandoci, l'iniziativa degli incontri con i media italiani in loco (e di autentico c'è solo 'Gente d'Italia' con tutto il rispetto per gli artigiani che si inventano da un giorno all'altro giornalisti), dopo la prima volta però non si è più fatto sentire. Certo improvviso si è aggiunto il COVID-19, ma un meeting di cinque minuti via Zoom o Whatsapp non si poteva organizzare per tenere al corrente attraverso i media la comunità italiana in un momento poi che non ha precedenti?
Ultimamente invece nessuna news, nemmeno dall'account su Twitter che, come ci aveva sottolineato proprio il dott. Musillo, rappresenta la fonte primaria per avere informazioni dal Consolato: solo cinguettii riciclati della Farnesina, altri consolati e simili. Perchè pare, e vorremmo davvero sbagliarci, che il signor console si sia un po' defilato dalla scena come del resto un altro organismo purtroppo quasi sparito a Miami, il Comites, già chi l'ha più sentito? E in questo panorama ci raccontano anche che proprio al vertice di Ponce de Leon, c'è chi, ridicolo ma vero, osa mettere in dubbio l'esistenza di 'Gente d'Italia', la/le sue redazioni, l'uscita quotidiana del cartaceo che si può invece verificare anche attraverso un link presente proprio nella website del Comites che però probabilmente, vista la scarsa attività dello stesso, anche al consolato hanno smesso di seguire come dovrebbero.
di ROBERTO ZANNI