La Convention democratica che consacrerà il tandem Joe Biden - Kamala Harris e una serie di comizi del presidente uscente Donald Trump scandiscono l'agenda di una settimana cruciale nella campagna elettorale americana in vista dell'appuntamento del 3 novembre. Nel primo giorno della convention "virtuale" di Milwaukee, nel Wisconsin, il presidente ha deciso di parlare nello stesso stato, a Oshkosh, circa 130 chilometri a nord.
La contro-programmazione è un classico delle campagne Usa, e Trump intende giocarla a fondo, nel suo stile. Giovedì 20, poche ore prima del discorso con il quale Biden accetterà ufficialmente la sua nomina a candidato democratico, Trump parlerà proprio nella città natale dell'avversario, Scranton in Pennsylvania. E mentre sulla tribuna virtuale della convention di Milwaukee sfileranno i più autorevoli esponenti democratici, a partire dall'ex presidente Barack Obama e dall'ex first lady Michelle, nei prossimi giorni il capo della Casa Bianca parlerà in Minnesota e Arizona.
L'ULTIMO SONDAGGIO DELLA CNN
Intanto si riduce il vantaggio di Joe Biden su Donald Trump: secondo la Cnn, gli elettori che hanno indicato una preferenza per lo sfidante democratico sono ora pari al 50% dei votanti, mentre il presidente Donald Trump otterrebbe ora il 46%. L'emittente Usa sottolinea che la differenza, il 4%, è pari al margine di errore insito nel sondaggio. Il 53% degli elettori risulta "estremamente entusiasta" di votare, il livello massimo mai registrato nei sondaggi che Cnn effettua dal 2003. Se si aggiungono anche i "molto entusiasti", si arriva al 72%: fra questi, la maggioranza pro-Biden risulta più marcata e pari al 53% delle intenzioni di voto. Ma la distanza è ravvicinata soprattutto nei 15 stati che hanno un maggiore impatto sul Collegio elettorale. In questi paesi, secondo il sondaggio, Biden è sostenuto dal 49% degli elettori e Trump dal 48%.
Complessivamente, sempre secondo i dati raccolti da Cnn, il 54% disapprova il modo in cui Trump svolge il suo lavoro di presidente, mentre il 42% lo approva. La situazione è migliorata rispetto a giugno e tornata sui livelli pre-Covid, ma resta fra le peggiori se confrontata con gli altri presidenti candidati a un secondo mandato (peggio solo Jimmy Carter con il 33% di approvazione e George H.W. Bush con il 35%, mentre Obama era al 48%, George W Bush al 49%, Bill Clinton al 53% e Ronald Reagan al 54%. Quanto alla candidata vicepresidente democratica, Kamala Harris ha ottenuto il parere favorevole del 41% degli intervistati, contro il 38% dei pareri negativi: molto meglio di un sondaggio di maggio, quando il giudizio sull'ex procuratore della California era positivo solo per il 32% degli Americani.