Anticipazione di 48 ore del termine entro il quale devono pervenire agli uffici consolari le buste contenenti le schede elettorali inviate dagli elettori all’estero (martedì 15 anziché giovedì 17 settembre); la possibilità che la spedizione delle buste con le schede votate dagli italiani all’estero all’Ufficio centrale per la circoscrizione Estero avvenga con valigia diplomatica non accompagnata da un corriere; l’aumento del numero di elettori necessario per la costituzione dei seggi elettorali con la conseguente diminuzione del numero dei seggi medesimi; l’aumento del 50% dell’onorario in favore dei componenti dei seggi elettorali.
Sono le norme previste dall’articolo 16 del decreto semplificazioni, approvato dalla Camera in via definitiva, che disciplinano il voto degli italiani all’estero nel referendum costituzionale sul taglio del numero dei parlamentari. Nella relazione illustrativa del decreto viene evidenziato che la disposizione intende far fronte alle severe limitazioni del traffico aereo imposte dalle misure di contenimento della diffusione del COVID-19 disposte dai vari Paesi del mondo e alla necessità di ridurre il numero di seggi elettorali, in modo da contenere il più possibile il numero di persone presenti nei locali adibiti allo scrutinio e quindi le possibilità di contagio. L’incremento degli onorari da corrispondere ai membri dei seggi elettorali è disposta in virtù dei più gravosi carichi di lavoro derivanti dal maggior numero di elettori e quindi di schede elettorali da scrutinare per ogni seggio. Viene dunque anticipato di 48 ore il termine entro il quale devono pervenire le buste contenenti le schede elettorali inviate dagli elettori agli uffici consolari.
La legge per il voto degli italiani all’Estero prevede che le buste pervenute non oltre le ore 16, ora locale, del giovedì precedente la data delle votazioni siano spedite dagli uffici consolari all’Ufficio centrale per la circoscrizione Estero. Le buste pervenute oltre tale termine sono distrutte. Il decreto semplificazioni anticipa tale termine al martedì precedente la data delle votazioni. Si prevede che il ministero degli Affari esteri possa disporre che la spedizione delle buste con le schede votate dagli italiani all’estero all’Ufficio centrale per la circoscrizione Estero avvenga con valigia diplomatica non accompagnata: la norma generale vigente dispone che le buste sono inviate con una spedizione unica, per via aerea e con valigia diplomatica.
Per quanto riguarda i seggi elettorali istituiti presso l’ufficio centrale per la circoscrizione Estero, viene aumentato il numero minimo e massimo di elettori necessario per la sua costituzione, esclusivamente per il voto degli italiani all’estero per il referendum costituzionale: da un minimo di 8.000 ad un massimo di 9.000 elettori ammessi al voto per corrispondenza, rispetto alla forbice 2.000-3.000 previsto dalla normativa vigente. Di conseguenza il numero di seggi risulta diminuito: la relazione tecnica prevede una riduzione da 1.516 a un numero compreso tra 500 e 550 seggi.
Infine, viene aumentato del 50% l’onorario in favore dei componenti dei seggi elettorali presso l’ufficio centrale per la circoscrizione Estero che svolgeranno le operazioni di scrutinio dei voti per il referendum costituzionale degli italiani all’Estero. In conseguenza della riduzione del numero dei seggi si avrà una riduzione anche del numero complessivo di componenti dei seggi da 9.096 a 3.000/3.300 unità, con risparmi di spesa rispetto alla legislazione vigente stimati in circa 449.150 euro.