Non ho parole mie adeguate per essere presente su questo numero del giornale. Dopo aver a lungo tentato in questi giorni di articolare un ultimo ma non ultimo saluto e un augurio affettuoso a questa testata, che sia pur a ritmi alterni ho frequentato per oltre 20 anni, non ho potuto far altro che ricorrere al celebre verso dantesco. Umilmente, forse malamente rivisitandolo sin dal titolo. Tento di spiegare e giustificarmi con le parole dello studioso e scrittore Dario Pisano: "Il firmamento che Dante ritrova è quello che permette ai marinai di orientare la rotta della navigazione, impedendo loro di smarrirsi nel grande mare dell’essere. Il significato del verso «e quindi uscimmo a riveder le stelle» sta proprio qui. Nei momenti di sconforto, tutti accarezziamo questo verso come un talismano. Nella speranza di poter superare quegli ostacoli esistenziali che ci impediscono di proseguire il nostro itinerario nei giorni e negli anni". Un talismano. Ecco quello che sto tentando di confezionare in queste poche malinconiche righe. Il 25 Marzo 2021 ricorre il 700esimo anniversario della morte di Dante Alighieri. Mancano soltanto meno di cinque mesi. Se nel mezzo del cammin di nostra vita ci siamo ritrovati in una selva oscura dove la diritta via ci appare smarrita, selva oscura per questa gloriosa testata ma oltremodo buia per il mondo intero colpito dal covid, qui ora con forza io intendo chiedere al Sommo di intervenire dal suo Paradiso sia per il futuro dell’umanita’ sia – e non suoni esagerato e scomposto ardire - per il futuro di questa testata che bene o male e’ comunque piccola modestissima protagonista di quella grande ‘COMMEDIA’ in cui volenti o nolenti noi italiani, sotto qualsiasi cielo, siamo da secoli cresciuti. Ricorro ancora all’aiuto di Dario Pisano: "La Divina Commedia è una contro – creazione che vuole riparare gli uomini e ricucire quella ferita di esistere aperta dentro di loro. Nel firmamento della poesia universale, l’astro di Dante è il più luminoso, quello che più rifulge nella solitudine e nel buio che circonda la vita, quello che meglio potrebbe orientare la nostra navigazione nell’oceano dell’esistenza". Aspettando la prossima primavera, stringiamoci dunque a coorte all’insegna di Dante, contro il Covid e per questo giornale, innalzando ogni giorno una laica preghiera all’Alighieri, magari accanto a una religiosa… E facciamo in modo di ritrovarci per il prossimo Marzo su queste pagine, vincitori contro le dantesche fiere della presente selva oscura in cui grandi e piccoli ci stiamo imbattendo. Con l’augurio piu’ sentito di poter tornare entro quella data a raccontare un’Italia, un Uruguay e un mondo piu’ sereni e armoniosi della realta’ che, inclusa l’angoscia di amare elezioni americane senza precedenti, tutti gli uomini di buona volonta’ stanno in questi giorni dolorosamente vivendo.
PIETRO MARIANO BENNI