Grazie prima di tutto ai nostri Lettori. Ci state dimostrando tutto l’affetto che nutrite verso questo giornale, ‘La Gente d’Italia’, che tra pochi giorni cesserà le pubblicazioni come abbiamo ampiamente spiegato nel numero in edicola ieri. Sono arrivate tantissime telefonate e mail di solidarietà che davvero ci hanno fatto, e ci fanno, sentire orgogliosi del lavoro svolto da 22 anni a questa parte. Sono arrivati anche messaggi da persone che abbiamo criticato in questi due decenni e più, schierandosi però al nostro fianco perché hanno riconosciuto il valore che questo giornale ha avuto per gli italiani all’estero. A cominciare dal Pd, - e noi non siano stati teneri con loro soprattutto criticandoli per la scelta di appoggiare con il Sí il referendum che ha di fatto dimezzato i parlamentari eletti all'estero - che dai propri canali ufficiali, ha dato notizia della chiusura de ‘La Gente d’Italia’ augurandoci un immediato ritorno nelle edicole, al Cgie, alle associazioni italiane in Uruguay.... E di cui pubblichiamo una piccola parte.
La notizia della chiusura di Gente d’Italia ci porta un’enorme tristezza perché voi siete la voce della nostra collettività. Zittire il giornale vuol dire zittire anche noi. Nel corso di tutti questi anni di presenza in Uruguay Gente d’Italia ha avuto un ruolo fondamentale stando sempre al fianco delle associazioni, talvolta molto di più rispetto a chi avrebbe dovuto appoggiarci. Di fronte a questa triste comunicazione esprimiamo il nostro sostegno incondizionato a tutti i giornalisti sperando che si possa risolvere la situazione e che si possa continuare a fare libera informazione attraverso il sito web. Il giornalismo, per definizione, è sempre scomodo ma cercare di fare pressioni occulte per bloccare il contributo e far chiudere un giornale è un comportamento squallido. Rappresenta, inoltre, una totale mancanza di rispetto anche per tutte le istituzioni italiane in Uruguay che sono al fianco di Gente d’Italia.
Fabrizio D’Alessandro, Associazione Calabrese dell’Uruguay
Quando la politica invade alcuni campi può portare a una minaccia per la libertà di espressione e la democrazia. Credo che il contributo pubblico che Gente d’Italia riceve non debba in alcun modo dipendere da determinate prese di posizioni avute in passato: questa storia sembra una vendetta, ma quando un giornale riceve discriminazioni per quanto è stato scritto allora la democrazia è in pericolo. Vedremo in che forma riusciremo a dare una mano affinché Gente d’Italia possa continuare a informare la comunità italouruguaiana, magari via web o riducendo il numero delle uscite. NON INCROCIARE LE BRACCIA E RESISTERE.
Roque Pascale, Collettività Satrianese San Rocco
Le pressioni subite da Gente d’Italia sono un’infamia. Mi auguro che si possa inserire pubblicità sul giornale per poter finanziarlo o fare un appello ai lettori per contribuire e cercare di andare avanti. È evidente che questa situazione rappresenta un duro attacco alla libertà di stampa che ci deve far preoccupare. Mi dispiace molto che chiudiate, speriamo che si possa trovare il modo di andare avanti in qualche modo almeno con il sito. Grazie per la comunicazione e buona fortuna.
Maria Teresa Fittipaldi, Associazione Lauria
Non riesco a capire cosa sia successo. Gente d'Italia è un orgoglio per gli italiani all'estero, sto presumendo che si tratti di una vendetta dei politici italiani, forse formano una casta e non gli è piaciuto che abbiate denunciato uno dei loro. Veramente non capisco, Direttore, cosa pensi di questa storia? Si stanno vendicando di qualcosa o semplicemente non hanno soldi?