E neanche meditata. ma di certo praticata. Con insistenza e determinazione. E certamente scelta di massa. Praticata da tutti quelli, normalità e non eccezione, che si sentono invulnerabili, protetti dal diritto a farsi una passeggiata di massa sul lungomare, una gita di massa al mare, un aperitivo di gruppo magari alle 17…
LUNGOMARE NAPOLI, OSTIA E FREGENE, SCI E RISALITE - Giallo, arancione e perfino rossa che sia la tua Regione…in molti, in tanti, i più non ci stanno. Non ci stanno a star sostanzialmente a casa. Non ci stanno a non veder gente. Non ci stanno a non fare vita normale. Non ci stanno a convivere con il virus. Vogliono vivere come se virus non ci fosse. E lo fanno: lungomare Napoli, via del Corso a Roma, Ostia e Fregene sempre a Roma, impianti risalita in montagna. La gente si raduna, si affolla, insegue il sole, la gita, il pranzo fuori. Distanziarsi? Ma se tutti vogliono andare nello stesso posto, perché io no?
DI NOTTE COPFRIFUOCO - Di notte si gira poco, di certo meno. Ma di giorno ristoranti affollati, spiagge ancora ieri affollate, struscio affollato, shopping affollato…La gente fa folla, non riesce a non farla. Piccole folle al bancone del bar a prendere il caffè, rari i gestori che fanno rispettare l’uno o due massimo per volta. Soprattutto rari i clienti che se ne rendono conto. Grandi folle sulle strade dello struscio e passeggio in nome del “qualcosa dobbiamo pure fare…”.
Di giorno c’è tanta, troppa gente in giro. Troppa non perché lo dice il governo o chissà chi. Troppa rispetto all’obiettivo di avere meno contagi e quindi meno gente che finisce in ospedale.
OSPEDALI, CHI VUOLE VIVERE SENZA. A ME NON TOCCA E, ANCHE SE…- Si va diffondendo una strana e al tempo stesso comprensibile postura di immunità sostanziale. Fonda su questo pensare: Covid, ame non tocca e comunque, anche se…un po’ di febbre, un po’ di star male, un paio di settimane al massimo e fine. Morire muoiono i vecchi e per di più malati. Per toccare proprio a me ci vuole una sfiga, sfortuna, jella gigantesca. Quindi, se giro un po’ che vuoi che sia, alla fine male non fa, non finirò certo in ospedale.
COVID NO, MA INFARTI, TUMORI, TRAUMI NEMMENO? - In ospedali finiscono solo quelli gravi da Covid, non tocca a me. Quindi vado in giro. A parte che quelli gravi o non proprio leggermente affetti da Covid sono migliaia al giorno, in ospedale ci si va solo per Covid?
Tutti i gitanti, tutti i passeggianti in struscio, tutti i fuori portisti del weel end sono certi che loro e i loro cari non avranno bisogno di ospedali in queste settimane e mesi? Ospedali pieni o addirittura strapieni vale anche per infarti, tumori, traumi e tutte le altre drammatiche circostanze per cui si va in ospedale. La scelta di massa, il calcolo di massa, la disposizione di massa sono quelle di fare a meno, di vivere senza ospedali. La gente non lo sa e non lo vuol sapere ma è questa la scelta.
INVULNERABILI IMMAGINARI - Invulnerabili immaginari, forse al Covid se giovani e fortunati. Ma non certo ad un trauma, ad una ferita, ad un incidente, ad una patologia, ad una malattia di quelle per cui si finisce in ospedale.
Invulnerabili immaginari a spasso e in giro nei giorni delle crescenti multe a chi se ne frega, nei giorni delle denunce crescenti per chi volutamente trasgredisce, nei giorni che seguono l’Ottobre mese peggiore della pandemia, il peggiore da quando coronavirus c’è. Nei giorni dei 400 morti al giorno di media, che tanto erano vecchi e malati. Quattrocento al giorno di media: con questa “curva” a Natale saranno più o meno 18/20 mila di regali di Natale risparmiati, che tanto erano vecchi e malati. Andiamoci a fare una gita con tavolata, che tanto in ospedale ci vanno loro. Invulnerabili immaginari.
di Alessandro Camilli