Buenos Aires - L'architetto Marilina Bertoncini è stata nominata vicepresidente della Consulta degli emiliani romagnoli nel mondo. Entrata da giovanissima nel mondo dell'associazionismo italiano, aveva ventuno anni quando è stata disegnata consultrice per l'Argentina, ha l'esperienza necessaria per risvegliare negli oriundi italiani i sentimenti che avevano spinto i loro nonni e genitori a riunirsi in associazioni: identificazione con i migranti della stessa regione, conservazione della cultura d'origine, amore verso la civiltà italiana nel suo complesso dalle Alpi alla Sicilia, orgoglio della nostra storia.
Valori che in alcuni casi si stanno perdendo e sono stati sostituiti dalla politica, che è entrata con forza nel mondo associazionistico. La politica purtroppo ci ha separati e sconcertati, ora dopo questa esperienza si cerca di tornare ai sentimenti fondazionali, all'identificazione e all'orgoglio dell'italianità.
La Consulta è nata il primo aprile 1975 – 45 anni fa, con la seguente motivazione " La Regione riconosce negli Emiliano-romagnoli nel mondo, nelle loro famiglie, nei discendenti e nelle loro comunità una parte essenziale della società regionale e un'importante risorsa per lo sviluppo economico, sociale e culturale sia della regione Emilia-Romagna sia dei territori d'emigrazione, e desidera favorire le politiche di collaborazione internazionale della Regione."
Quando hai saputo di essere stata eletta?
L'Assemblea legislativa con la deliberazione n. 25 del 6 ottobre 2020 ha reso pubblico che Marco Fabbri, ex sindaco di Comacchio, consigliere Pd, è stato eletto Presidente della Consulta e la consigliera della Lega Valentina Stragliati e me siamo state nominate vice presidenti. Fabbri e Stragliati sono consiglieri regionali che svolgono in parallelo quest'altra attività.
Ho saputo della mia nomina dai numerosi messaggi di congratulazioni che mi hanno inviato amici e conoscenti prima della comunicazione della Regione. E' stata una bella sorpresa perché non sapevo che mi avrebbero scelta
So che sei stata molto votata, perché credi di aver avuto tanti voti?
Ho ricevuto diciannove voti su quarantatré e sono molto contenta perché mi ha votata la metà dei presenti all'assemblea. Credo che mi abbiano scelto per la mia lunga esperienza in campo associazionistico. La Consulta si propone di destare nelle associazioni i valori originali, di dargli nuovo impulso, e crede che con la mia competenza in questo campo possa essere di aiuto in questa svolta.
Una volta l'Emilia Romagna organizzava molte manifestazioni a Buenos Aires, poi all'improvviso apparentemente l'attività è scemata.
Ti riferisci all'epoca di Ivo Cremonini e di Silvia Bartolini, dal 1990 al 2012. La Consulta in quegli anni dipendeva direttamente dalla Presidenza della Regione ed era organizzata in modo diverso. Aveva un budget diverso, organizzava vari eventi culturali e li portava all'estero. Quello è stato un periodo di grande operosità e le manifestazioni avevano molta visibilità. Le organizzava direttamente la Consulta in collaborazione con gli Assessorati, con gli enti Locali, le Ambasciate e i Consolati. Si è discusso molto politicamente sulla ragione per cui si spendeva tanto denaro per gli emiliano romagnoli all'estero. Probabilmente perché non se ne comprendeva l'importanza come ambasciatori della nostra cultura. Qualcuno avrebbe voluto addirittura chiuderla, ne è seguita una grande lotta 2014-2015, finita nel 2015 con una nuova legge sulla Consulta che è passata a dipendere dall'Assemblea Legislativa. Ora tutta la sua attività deve essere approvata dall'Assemblea Legislativa e per i progetti s'indicono bandi di concorso. Il procedimento attuale rende più trasparente la tracciabilità dei fondi pubblici. Questo per evitare i dubbi delle persone che potrebbero sospettare della trasparenza della gestione del denaro.
Noi originari dell'Emilia Romagna quanti siamo? Ho l'impressione che siamo pochi.
Tra oriundi ed emigrati siamo un bel gruppetto. Sicuramente la nostra è stata un'immigrazione meno numerosa di quelle di alcune altre regioni comunque siamo l'1,8% degli immigrati. Negli ultimi anni le nostre fila si sono ingrossate con alcuni giovani che vengono per frequentare i corsi dell'Università di Bologna (UNIBO), sede Buenos Aires. Molti di loro vengono per un'esperienza di studio e poi decidono di fermarsi un tempo per conoscere meglio la realtà sociale dell'Argentina. Alcuni dei soci fondatori dell'Unione Regionale degli Emiliani Romagnoli a Buenos Aires (URERBA) non ci sono più, però altri continuano a essere presenti con l'impulso del primo giorno e invogliano a partecipare i loro figli e nipoti, che costituiscono con noi della generazione anteriore un'unica grande famiglia e collaborano nell'organizzazione delle nostre manifestazioni.
I giovani oriundi, attivi nella vita associativa, sono figli delle persone che costituivano il gruppo giovane di URERBA. Sono una trentina di ragazzi ben rappresentati dalla nostra consultrice junior Agostina Gentile, che è una pronipote di Adriana Medri, socia fondatrice di URERBA.
Per noi i giovani occupano una posizione centrale. L'ha sottolineato anche Fabbri quando ha detto "Lavoreremo in continuità con chi mi ha preceduto, guardando ai tanti giovani delle associazioni degli italiani all'estero".
Dei soci fondatori ce ne sono alcuni molto amati e stimati dalla comunità.
Certo, il signor Ernesto Tagliani, venuto in Argentina con la spedizione Borsari a Ushuaia, nel 1948. Ha novantadue anni e lo apprezziamo moltissimo. C'è anche la nostra Carissima Adriana Medri, insegnante di lingua e cultura Italiane. Entrambi conservano molta vitalità.
Progetti per i giovani?
Loro non hanno le nostre stesse motivazioni ne hanno altre. Noi di media età siamo figli diretti di migranti e frequentavamo l'associazione per amore. I giovani di ora sono attratti da progetti culturali di scambio o di formazione e cerchiamo di motivarli dando corsi d'italiano on line, di formazione, seminari e incontri su temi di attualità culturale. Quest'anno abbiamo organizzato incontri zoom per celebrare i cento anni dalla nascita di Fellini, abbiamo in programma la commemorazione dell'anniversario di Pellegrino Artusi con il coinvolgimento di Casa Artusi. Per l'anno prossimo sono previste molte manifestazioni in memoria di Dante Alighieri, nel settecentesimo anniversario della sua morte. Continueremo a lavorare promovendo attività cinematografiche con accordi tra l'Universidad del Cine, il CIIC e scuole affini in Italia, come si è fatto con la manifestazione El Cine es un puente en el Oceano, realizzato grazie a un progetto finanziato dalla Consulta con il comune di Piacenza, con il ConCorto festival di Piacenza ed associazioni partner come l'Unione Regionale Emilia Romagna di Buenos Aires. Presto ci sarà la Settimana della Cucina Italiana, in cui saremo presenti. La Consulta pensa di attivare accordi con diversi assessorati, con l'Istituto Italiano di Cultura e con l'Ambasciata per valorizzare i rapporti con la comunità all'estero.
Qual è il tuo obiettivo principale?
Rafforzare l'associazionismo in Argentina e in altre realtà. Innanzitutto mi propongo di rivalorizzare l'italianità all'estero e di fare in modo che noi italiani torniamo a lavorare insieme, superando le diversità regionali. Mi ricordo che, tanti anni fa, prima dell'istituzione delle associazioni regionali lo facevamo. Poi sono arrivate le regioni, mi riferisco agli anni 80, e ci siamo organizzati per aree di appartenenza. La nostra regione è stata particolarmente all'avanguardia in iniziative, e la ringrazio per avermi permesso di avere una vita associativa propositiva.
Come far riprendere il loro obiettivo fondazionale alle associazioni?
Dobbiamo recuperare il volontariato, lavorare tutti uniti, emiliani, toscani, veneti, calabresi, siciliani e gli altri italiani, includendo anche le persone che non sono di origine italiana, ma amano l'Italia e la cultura italiana, per coltivare l'amore per l'Italia e far conoscere le nostre eccellenze. In Emilia Romagna ne abbiamo molte. Chi non conosce Luciano Pavarotti, Laura Pausini, Raffaella Carrà, la Ferrari, la Maserati, e i nostri innumerevoli prodotti industriali e culinari? Abbiamo molto di cui essere orgogliosi e dobbiamo lavorare per trasmettere ai giovani l'orgoglio dell'italianità.
Vuoi aggiungere qualcosa?
Desidero ringraziare l'anteriore presidente e il vice presidente della Consulta, Gianluigi Molinari e Alessandro Cardinali, poi Anna Lisa Poggiali, presidente dell'Associazione (AERSALTA) per averci rappresentanti dal 2015 al 2020 e averci aperto questo nuovo percorso emiliano romagnolo all'estero con tanto entusiasmo e attività.