Manchester ha quasi 115.000 abitanti: è la città più popolosa del nord New England che comprende gli stati del New Hampshire, dove si trova, Maine e Vermont. Il suo fondatore Samuel Blodgett, voleva farla diventare un centro industriale simile a quello di Manchester, in Inghilterra. E allora non ci fu cosa più semplice, all'inizio dell'800, che trovare il nome del nascente agglomerato urbano, originariamente battezzato Derryfield, era il 1751.
C'è anche una fiorente comunità italo-americana che però non è la più numerosa e nemmeno influente, però Manchester in questi giorni si è distinta per una decisione importante e soprattutto giusta. Anche nella città del New Hampshire, come un po' dappertutto negli Stati Uniti, la questione del Columbus Day (mantenere la celebrazione o eliminarla?) da tempo è motivo di dibattito. E anche se quest'anno la giornata è già passata (secondo lunedì di ottobre), la città di Manchester ha preso la sua decisione per il futuro: è stato riconosciuto l'Indigenous Peoples' Day, ma per il primo lunedì di ottobre, mentre il secondo sarà mantenuto per il Columbus Day.
Il voto nella City Hall ha sfiorato l'unanimità: 10-3 a favore della delibera che così è stata ampiamente approvata. Una decisione arrivata dopo settimane di accesi dibattiti che ha visto i membri della comunità italo-americana fortemente impegnati a difendere la loro ricorrenza. Chris Potter, che ha presentato la risoluzione, ha affermato che mai c'era stata l'intenzione di sostituire il Columbus Day, anche se si fosse arrivati a decidere lo stesso giorno per le due ricorrenze. "Sono grato agli assesori che hanno onorato la comunità indigena del New Hampshire - ha spiegato Potter - e spero che tutta la comunità possa celebrare l'Indigenous Peoples' Day. Abbiamo bisogno di una migliore educazione multiculturale nella nostra comunità e questo è un passo importante".
E in questo modo, anche se attraverso un percorso complicato, Manchester può diventare un esempio negli Stati Uniti: due giorni, ognuno dei quali dedicati a una comunità differente, ma senza togliere agli uni per dare agli altri e nemmeno cambiare il nome alla ricorrenza più importante per la comunità italo-americana . Un ragionamento che ha spiegato anche Tony Sapienza, che ha votato per aggiungere il giorno dei nativi e non togliere quello degli italo-americani. "Celebriamo tante giornate nella nostra città - ha sottolineato - siamo una città accogliente, ma quello che non abbiamo fatto è di dichiarare un giorno che era già di un gruppo etnico per darlo a un altro. Chi voleva questo, affermando di avere l'intenzione di onorare gli indigeni, volevano insultare la comunità italiana".
Negli USA sono almeno dieci gli stati che celebrano l'Indigenous Peoples' Day in alternativa al Columbus Day, tra questi anche i vicini di casa del Maine e del Vermont, ma nel New Hampshire una proposta di legge per rendere la giornata degli indigeni una festa statale è stata presentata tre volte, 2018, 2019 e anche quest'anno, ma non si è mai arrivati all'approvazione, ogni volta è stata respinta. L'idea delle due date, un lunedi dopo l'altro, è arrivata da Akron nell'Ohio che però ha cambiato il Columbus Day in Italian-American Heritage. Manchester al contrario, ha invece mantenuto il Columbus Day.
"Quando si è cominciato a discutere - ha aggiunto un altro consigliere comunale Dan O'Neal fautore principale del compromesso - invece di essere un modo per celebrare la giornata degli indigeni, sembrava una divisione: infatti si stavano mettendo italo-americani e nativi su due lati contrapposti, era diventato un anti Cristoforo Colombo". E infatti, come un po' da ogni parte è proprio così: la festività dell'Indigenous Peoples' Day, per chi la propone, diventa un modo per cercare di abolire il Columbus Day. Ma anche a Manchester, una volta resa ufficiale la decisione, non sono mancate ovviamente le voci contrarie, che speravano sostanzialmente in una sostituzione e quindi abolizione del Columbus Day.
di ROBERTO ZANNI