Il made in Italy negli Stati Uniti non ha proprio confini. Una vittoria dopo l'altra, in diversi campi dell'industria. L'ultima l'ha centrata la Leonardo che attraverso la sua filiale americana, la AugustaWestland di Philadelphia, ha concluso con il Department of Defense degli Stati Uniti la vendita di altri 36 elicotteri da addestramento TH-73A. I velivoli usciranno dallo stabilimento statunitense entro la fine di dicembre del 2022. Si tratta di un nuovo contratto in parte modificato rispetto al precedente. In questo caso i lavori di produzione dei velivoli saranno eseguiti per la maggior parte alla AgustaWestland (87%), ma anche a Mineral Wells nel Texas (5%) e altre località (per un complessivo 8%) che si trovano fuori dagli Stati Uniti.
La commessa è giunta dopo che nello scorso gennaio Leonardo si era aggiudicata il servizio di Advanced Helicopter Training System, conosciuto appunto come TH-XX. All'inizio il contratto è stato di 177 milioni di dollari per 32 esemplari dell'elicottero. Il programma a stelle e strisce prevede complessivamente l'inserimento di 130 aeromobili per un valore totale di $648 milioni. Si tratta di un progetto ambizioso che vuole sostituire la vecchia flotta di di Bell TH-57B/C Sea Rangers con i TH-37A, una versione rivista del monomotore Leonardo TH-119, un elicottero quest'ultimo che si basa sull'AW109 leggero bimotore. I nuovi elicotteri della Leonardo, che saranno utilizzati dalla US Navy, avranno il compito primario di addestrare centinaia di futuri piloti del settore aviazione al NAS Whiting Field, che si trova in Florida a Milton. Ma i nuovi velivoli della Leonardo acquistati dal Dipartimento della Difesa USA saranno utilizzati anche dal US Marines Corps e US Coast Guard fino a oltre il 2050.
Si imparerà a volare sugli elicotteri italiani dopo che la Leonardo ha sconfitto, nella gara di appalto, Bell e Airbus Helicopters. I velivoli della Leonardo raggiungeranno la capacità operativa a partire dal 2021 fornendo in questo modo i primi strumenti di formazione necessari per creare le future generazioni di piloti degli Stati Uniti, ma anche per altri militari dei Paesi alleati degli USA. In questo modo i vertici in particolare dell'US Navy vogliono garantire le future capacità dell'aviazione navale. C'è da sottolineare che US Navy con Marine Corps, al mondo, per dimensioni e capacità, rappresentano combinate, la seconda più grande forza aerea con un totale che sfiora i 4.000 velivoli dietro solo a US Air Force che, dati risalenti al 2018, comprendeva un totale di 13.362 aeromobili.
Leonardo attualmente è uno dei primi dieci operatori al mondo nel settore aerospazio, difesa e sicurezza. L'anno scorso i ricavi hanno toccato quota 13,8 miliardi di euro e a conferma della globalità del gruppo, l'84% è arrivato da contratti internazionali. E gli Stati Uniti rappresentano un mercato di assoluta primaria importanza: e se il Dipartimento della Difesa USA rappresenta il massimo, sotto tanti punti di vista, Leonardo spazia dal pubblico al privato. Recentemente con Life Link III, operatore di elisoccorso che è basato nel Minnesota e Wiscosin, è stato firmato un accordo per la fornitura di un AW169 e un AW109 Trekker per missioni di trasporto medico d'urgenza. Un contratto significativo in quanto rappresenta l'ingresso del AW109 Trekker in un settore di grande importanza, l'EMS, acronimo di Emergency Medical Service. I due velivoli verranno consegnati l'anno prossimo, soddisfano gli standard di sicurezza più elevati e verranno dotati di una configurazione 'personalizzata' di supporto specifico per gli equipaggi di Life Link III.
Ma la scorsa estate erano stati firmati anche altri due contratti di grande rilievo, sempre da una controllata Leonardo sul territorio USA, Drs Airborne & Intelligence Systems, per la fornitura, ancora a US Navy, di elementi critici elettronici per lanciatori verticali (valore $62 milioni) che seguiva l'accordo da $120 milioni con il Comando dei Sistemi Aerei Navali degli States.
Roberto Zanni