A Piombino Dese, un piccolo paese alle porte di Venezia, il Gruppo Stevanato, lavora senza sosta: alla fine di giugno, ha firmato un accordo con la Coalition for Epidemic Preparedness and Innovations (CEPI) norvegese, un gruppo sostenuto dalla Fondazione Gates che sta assistendo nove diversi progetti di vaccini contro il coronavirus compresi gli sforzi dell'azienda biotech Moderna di Boston e dell'Università di Oxford, per fornire 100 milioni di flaconi di vetro borosilicato per un massimo di 2 miliardi di dosi di vaccino. L'azienda familiare, sul campo da 71 anni, ha già assunto più di 300 nuovi lavoratori nei primi otto mesi del 2020 e si prepara ad un aumento del 20% della domanda per i suoi flaconi di vetro nei prossimi due anni.
Il Gruppo made in Italy, che è anche uno dei più grandi produttori al mondo di cartucce per penne per insulina, si è conquistato negli anni un posto di primo piano nella produzione di contenitori in vetro per il settore farmaceutico. Basti pensare che lo scorso anno l'industria farmaceutica globale ha acquistato circa 12 miliardi di flaconi e il gruppo Stevanato ne ha forniti oltre due miliardi. I vaccini, in particolare, hanno bisogno di essere confezionati in vetro sterile perché rischiano di degradarsi in presenza di ossigeno. Senza flaconi in vetro, i vaccini non possono essere immagazzinati e distribuiti e i pazienti non possono essere vaccinati.
Come afferma Ron Verkleeren, che gestisce la divisione scienze biologiche a Corning e lavora con Stevanato dal 2011, "ci vogliono milioni di anni prima che una molecola di ossigeno riesca a permeare il vetro mentre bastano pochi minuti prima che attraversi la plastica. La qualità e la sterilità sono davvero, davvero importanti, perché se una fiala non è sterile, o presenta un problema di qualità, potrebbe essere iniettato qualcosa nel corpo che può essere molto pericoloso". I flaconi di vetro di alta qualità che CEPI riceverà da Stevanato Group saranno in grado di contenere 20 dosi per flacone (2 miliardi di dosi in totale). La Stevanato Group era un'eccellenza anche prima dello scoppio della pandemia, ma ora, nell'ottica del vaccino anti Covid-19, è ancora più in vista grazie alla progettazione di flaconi con vetro borosilicato.
Un materiale che ha una marcia in più: può resistere a temperature molto più elevate rispetto ad altri tipi di vetro ed è più resistente alle sostanze chimiche esterne. Per questo è ambitissimo, come afferma Jim Robinson, vicepresidente del comitato consultivo scientifico di CEPI: "Avevano ciò che tutti avremmo voluto possedere. Abbiamo parlato con tutti i produttori di vetro e il Gruppo Stevanato era l'unico gruppo che aveva ancora una capacità di produzione di flaconi non impegnata".
L'azienda non si è mai fermata: "Dallo scoppio della pandemia, abbiamo lavorato subito a fianco delle case farmaceutiche nostre clienti, dapprima con la fornitura di flaconi per i trattamenti del COVID-19 e, dalla fine della primavera con la produzione di contenitori per i vaccini in sviluppo - fanno sapere dal Gruppo ad HuffPost -. Abbiamo fornito flaconi per i trattamenti del virus, flaconi per i vaccini in fase preclinica oltre alla fornitura di componenti in plastica (che produciamo in Germania e USA) per i kit di diagnosi del virus.
Per rispondere al fabbisogno crescente di contenitori in vetro legato alla produzione dei vaccini su scala industriale, dopo la primavera, l'azienda ha poi anticipato gli investimenti in nuove linee produttive di formatura". Si tratta nello specifico di un anticipo di "circa 40 milioni di euro degli oltre 400 milioni previsti nel piano industriale 20-23 per la produzione di linee di formatura di tubo vetro in contenitori per installarle nei suoi impianti nel mondo. L'aumento della capacità di produzione di flaconi stimato è intorno al 20%".
Il Gruppo Stevanato e la sua produzione di flaconi in vetro per il vaccino anti Covid è un esempio di come il made in Italy possa essere apprezzato nel mondo anche in un momento di difficoltà come quello rappresentato dalla pandemia. D'altronde la famiglia ha sempre amato le grandi sfide e non si è mai tirata indietro fin dalla nascita, nel 1949, quando si dedicava solo a produrre bottiglie per vino e profumo, sulla scia della tradizione veneziana della soffiatura del vetro. Fu Giovanni Stevanato, negli anni '60, col boom della plastica, a scommettere tutto sul vetro, sviluppando una macchina in grado di produrre rapidamente contenitori di vetro su larga scala. Poi arrivò la decisione di impiegarsi in ambito medicale. Un escalation di successi tanto che Forbes stima che Sergio Stevanato, il 77enne presidente dell'azienda e figlio del fondatore, possieda una quota del 68% dell'azienda, del valore di 1,8 miliardi di dollari.
Franco Stevanato, figlio del presidente, prova a spiegare la formula "magica" del successo: "La crescita di questi anni si è appoggiata su diversi fattori. La leva tecnologica, ovvero l'aver sviluppato in casa le tecnologie di formatura di tubo vetro, ci ha portato oggi ad avere sui nostri impianti le più avanzate linee in grado di produrre con elevati standard di qualità e produttività. Nel tempo a queste tecnologie, abbiamo affiancato le tecnologie di ispezione dell'integrità dei contenitori riempiti e le tecnologie di assemblaggio dei dispositivi medici con l'obiettivo di offrire soluzioni a sempre maggiore valore aggiunto".
"Poi c'è l'infrastruttura industriale che abbiamo costruito negli anni - continua - con 14 stabilimenti e la presenza su 9 paesi, che ci consente di produrre annualmente 10 miliardi di dispositivi tra sistemi di somministrazione di farmaci, contenitori sterili e non, dispositivi in plastica per la diagnostica ed il settore medicale. Questo posizionamento su scala globale ci ha permesso di diventare un partner delle case farmaceutiche e di lavorare con loro su due supply chain con l'intento comune di non lasciare alcun paziente senza medicinali: una supply chain legata al vaccino per il COVID-19 e l'altra alle forniture per le terapie delle altre malattie".
"Il capitale umano è inoltre fondamentale - conclude Franco Stevanato -. Nel tempo abbiamo costruito un gruppo solido con personale con un'alta preparazione tecnico-scientifica e guidato dagli stessi valori e principi guida".