La doppia laurea tra Uruguay e Italia diventerà presto realtà. L'Universidad de la Empresa (UDE) e l'Università di Trento hanno firmato un accordo di collaborazione che consentirà a 3 studenti uruguaiani del corso di laurea in amministrazione di impresa di frequentare due semestri in Italia a partire dal prossimo anno e ottenere così il doppio riconoscimento. L'accordo, preceduto da un'intesa del 2017 che creava la rete delle università trentine nel mondo, prevede anche un programma di formazione imprenditoriale con laboratori didattici rivolti agli studenti.
"L'idea di fare qualcosa del genere è nata alcuni anni fa durante una visita a Trento" ricorda Roberto Brezzo, rettore della Universidad de la Empresa e membro del Circolo Trentino di Montevideo. "Nella nostro impegno nella comunità italiana notiamo come le nuove generazioni spesso si allontanano dalle origini familiari ma la cultura e l'università possono essere un elemento di richiamo sempre molto sentito. Un'esperienza del genere arricchisce e rappresenta un cambio radicale nella vita delle persone perché, oltre ad aprire la testa, permette di rafforzare i legami con l'Italia. Per il momento il numero degli studenti è basso ma speriamo di poterlo aumentare presto. Purtroppo quest'anno con il coronavirus è stato tutto paralizzato ma cercheremo di insistere in futuro".
L'accordo tra le due università, spiega Brezzo, è il frutto di una "lunga trattativa durata un anno che ha avuto diverse difficoltà superate solo grazie alla buona volontà mostrata dalle due parti". In effetti i sistemi universitari di Italia e Uruguay sono profondamente diversi come dimostra, tra le altre cose, l'impossibilità della convalida del titolo di studio che continua a essere un grande problema per le persone che decidono di trasferirsi e non possono sfruttare la loro laurea nella ricerca di un lavoro. Ecco perché un accordo del genere potrebbe essere preso da esempio di fronte all'immobilismo istituzionale, magari aprendo la strada a qualcosa di più grande. Il rettore della UDE descrive una serie di difficoltà che riguardano i contenuti di ogni materia e il sistema dei crediti, diversi per ogni università, basati sul processo di Bologna valido in Europa: "Noi abbiamo modificato i nostri piani di studio adattandoli al sistema dei crediti con gli stessi criteri validi in Europa. È stato un processo lungo, ci auguriamo che questo lavoro possa contribuire a portare maggiore integrazione tra le nostre realtà".
C'è poi un altro elemento che i fautori dell'accordo ci tengo a sottolineare e riguarda la collaborazione attiva dei circoli trentini con la rete delle università: "Il loro ruolo è importantissimo poiché possono essere enti facilitatori nell'accogliere e aiutare i ragazzi nel loro inserimento e grazie a questo supporto l'esperienza del soggiorno ne esce rafforzata".
di Matteo Forciniti