È fresco di stampa il RIM junior 2020, pubblicato dalla Fondazione Migrantes, che torna a raccontare l'emigrazione italiana, questa volta attraverso la storia dei pregiudizi e delle discriminazioni di cui sono stati vittime i nostri connazionali. Il volume è stato presentato all'interno della quinta edizione del Festival della Migrazione.
Carcamanos, dagos, mozzarella nigger e Spaghettifresser: sono solo alcuni dei nomignoli che furono affibbiati agli italiani emigrati all'estero. Si riteneva fossero disonesti e li si accusava di calcare volentieri la mano quando vendevano frutta e verdura. Si rimproverava loro la passionalità, che li avrebbe spinti ad adoperare spesso e volentieri il coltello.
Esponenti di spicco di una certa pseudoscienza li consideravano appartenenti ad una razza subalterna, che aveva molti tratti in comune con gli afroamericani, anche loro ritenuti inferiori. E come se non bastasse, i nostri connazionali venivano criticati perché amavano cibarsi di una pietanza un tempo tanto esotica quanto ributtante come gli spaghetti.
Con il passare del tempo, e grazie al duro lavoro e agli innumerevoli sacrifici degli italiani, la maggior parte di questi pregiudizi sono stati superati e spesso addirittura ribaltati in modo positivo.
Il RIM junior nasce come una sorta di "fratello minore" del Rapporto Italiani nel Mondo (RIM) e si pone l'obiettivo di coinvolgere il lettore di ogni età nel racconto delle nostre migrazioni, grazie allo stile fresco e accattivante dei testi di Daniela Maniscalco, alle magnifiche illustrazioni di Carmela D'Errico sotto la direzione artistica di Mirko Notarangelo dell'Associazione MamApulia, con il coordinamento scientifico di Delfina Licata della Fondazione Migrantes.