Il Napoli è nel nord-ovest dell'Olanda, ad Alkmaar cittadina sul Mare del Nord a nord di Amsterdam, per il quinto e penultimo turno di Europa League, una svolta per andare ai sedicesimi. Una vittoria varrebbe la qualificazione anticipata, il pareggio e la sconfitta lascerebbero il responso all'ultima gara (Napoli-Real Sociedad).
Brucia la sconfitta dell'andata al San Paolo. Il catenaccione degli olandesi (4-5-1) premiato dal gol di de Wit dopo che Mertens aveva mancato il vantaggio nel primo tempo. Cancellato il 70 per cento di possesso-palla degli azzurri. Inutili le venti conclusioni, ma solo sei nella porta di Bizot. L'Alkmaar, falcidiato dal Covid-19, schierò una squadra senza attaccanti di ruolo, tutti mediani e mezze punte. Si divertì a tenere in scacco il Napoli.
Az Alkmaar riecheggia il grido islamico Allah akbar, in qualche modo il Napoli deve aggredire la partita. Gli olandesi fiutano il bis di Fuorigrotta, imbattuti nel loro campionato, reduci da quattro vittorie consecutive. Se superano il Napoli, avranno a disposizione la trasferta di Rijeka, ultimo match del girone, per mettere il cappello sul passaggio del turno. Perciò aspettiamoci una gara intensa.
Pronti, via e il Napoli deve essere già in partita. Impegno massimo e nessun calo di tensione. Le prime battute saranno decisive per orientare la sfida. Non lasciare che gli olandesi prendano campo e fiducia.
Non sono colossi nordici questi dell'Alkmaar ad esclusione del portiere (1,94). Rafforzati da due norvegesi (il difensore Svensson, indisponibile, e il centrocampista Midtsjo), da uno svedese (l'esterno sinistro Karlsson) , da un islandese (l'attaccante Gudmunsson), da un portoghese (Martins Indi) e da un greco (il difensore centrale Chatzidiakos), sono giocatori brevilinei, compatti e veloci. Giocano bene la palla. Saranno avversari molto impegnativi. Per superare l'ostacolo serve un Napoli al massimo. Resettare la vittoriona sulla Roma. Il gruppo azzurro si è rinfrancato dopo il vis-a-vis con Gattuso. Chiarimento teso a scongiurare mollezza e distrazioni in campo.
Ancora indisponibile Osimhen, sarà un Napoli più presente a centrocampo. Ma non è un Napoli sarriano. Il 4-3-3 rispolverato opportunamente contro la Roma per non soffrire l'inferiorità numerica a centrocampo (giallorossi con quattro giocatori in zona, però dileguatisi al San Paolo) si trasforma in 4-1-4-1 in fase passiva.
Il doppio modulo funziona. Manolas e Koulibaly reggono, Demme è una efficace sentinella davanti alla difesa, Zielinski arricchisce le chance azzurre. A centrocampo l'Alkmaar giocherà le sue carte con un movimento continuo dei giocatori. La punta che finalizza il gioco olandese è l'islandese Albert Gudmunsson, un metro e 77. Ma si inseriscono i centrocampisti, de Wit e Koopmeiners, i migliori al tiro. La fase difensiva del Napoli non deve avere una sola smagliatura.
Mimmo Carratelli