di Matteo Forciniti
Nella riorganizzazione del Museo de las Migraciones (Mumi) di Montevideo ci sarà spazio anche per la collettività italiana che avrà a disposizione una grande occasione di visibilità. La proposta di collaborazione è stata presentata ieri pomeriggio durante una videoconferenza con diverse associazioni coordinata da Renato Palermo, rappresentante uruguaiano nel Cgie (Consiglio Generale degli Italiani all’Estero).
“Questo incontro è un’opportunità per conoscerci ma vuole essere anche l’invito a poter collaborare maggiormente con i collettivi tradizionali delle migrazioni in Uruguay come è il caso dell’Italia, una componente storica fondamentale nella costruzione del nostro paese. Insieme possiamo fare tante cose”. Nel suo messaggio, la direttrice del museo Lucia Ferrari ha voluto lanciare due proposte concrete a una comunità in grande sofferenza e con un bisogno disperato di supporto.
C’è innanzitutto il progetto della mostra permanente “Passato e presente delle migrazioni in Uruguay” che riunisce oggetti d’epoca e documenti attraverso prestiti e donazioni e poi ancora la possibilità di usare gli spazi del Mumi per gli eventi delle associazioni dopo la reinaugurazione del museo prevista per il mese di marzo (Covid permettendo): “Partecipare può essere una scusa per iniziare a lavorare insieme. Esistono tantissimi modi di unirsi a un’esposizione che sarà costantemente aggiornata e rinnovata. L’importante è raccontare una storia familiare dietro un oggetto, un documento, un video o qualsiasi altra cosa che sia d’interesse perché è proprio questo quello che cerca il visitatore”. Sul secondo punto la direttrice del museo ha assicurato la massima disponibilità: “Offriamo la nostra ampia sala totalmente rinnovata per le feste e gli eventi delle associazioni che in questo modo otterrebbero maggiore visibilità”.
Un’idea, per Renato Palermo, potrebbe essere quella di organizzare “una mostra tematica unitaria come collettività italiana con dibattiti ed esposizioni dato che questo bellissimo spazio che il Mumi mette a disposizione lo consente perfettamente”.
Riuscirà una collettività molto divisa al suo interno a sfruttare questa grande occasione e a organizzare qualcosa nei prossimi mesi? Sono stati diversi gli interventi nel corso della videoconferenza che hanno avvertito su questa preoccupazione come espresso da Rolando Rossi, consigliere di un Comites ufficialmente assente all’incontro: “Il Mumi ci offre un’opportunità straordinaria che ci impone anche di riorganizzarci nei nostri rapporti all’interno della collettività. C’è la necessità di agire insieme, dobbiamo approfittare della proposta per unirci e superare le differenze”.