“Le alleanze si fanno per raggiungere degli obiettivi. Il Pd c’è se gli obiettivi sono chiari e si lavora per centrarli: l’europeismo per noi è irrinunciabile.
Abbiamo trattato un anno con l’Europa per giungere a questa stesura della riforma del Mes, se poi in Italia non l’approviamo, le istituzioni repubblicane perderanno la loro credibilità, la perdiamo tutti”. Così il capogruppo Pd, Graziano Delrio, in un’intervista a Repubblica in vista del voto sulla riforma del Mes.
“So – riconosce Delrio – che i capi politici del Movimento, Di Maio e Crimi, stanno lavorando responsabilmente per recuperare il dissenso interno. Io voglio dire chiaramente che questa prova non ha un appello. Il Pd è entrato in coalizione per modificare la collocazione dell’Italia e recuperare appieno la sua vocazione europeista. Se ci fosse uno stop sul percorso che noi riteniamo fondamentale e che tanti benefici ha portato al Paese, ecco, se ci fosse un ritorno al Conte uno, allora è evidente che non avrebbe più senso portare avanti questa esperienza”.
Alla domanda se Conte dovrebbe dimettersi in caso il governo andasse sotto sul voto sul Mes, Delrio risponde: “Qui il problema non sarebbe il premier, peraltro non votato direttamente ma indicato dalla forze politiche, bensì il governo, che non può essere il fine ma il mezzo per realizzare le cose”.