di Marco Benedetto
Vaccino anti covid, siete proprio sicuri di darlo agli anziani? Ministro Roberto Speranza, si è fatto garantire dai tanti …ologi che la circondano, non solo quelli del suo partitino come il mitico Zucccatelli. Quello che le mascherine non servono e il virus si propaga con 15 minuti di lingua in bocca. Si è fatto garantire che non sarà una strage? Leggo sui siti dei giornali che dopo i medici, gli infermieri e quanti lavorano nei servizi sanitari, i cosiddetti scienziati dei Governi mettono in cima alla lista i vecchi. Scrivo cosiddetti perché per me scienziati era Enrico Fermi e i Curie, Jonas Salk (vaccino polio) e tanti altri della loro lega. Quelli che i giornali definiscono esperti o scienziati di nomina governativa vanno trattati con rispetto ma anche con sospetto. Nessuno ci dice quanto nella loro nomina abbia pesato l’appartenenza, politica o altro, rispetto alla competenza.
A favore dei vaccini - Fatta questa premessa, ne faccio un’altra. Sono decisamente, assolutamente, totalmente a favore dei vaccini. Sono nato quando ancora malattie come la poliomielite era un rischio diffuso e terrificante. Ho visto con i miei occhi il mondo crescere e migliorare nelle aspettative e nella qualità di vita grazie ai vaccini. Non ci sono margini per giocare al no-vax.
Ma nel caso del coronavirus o covid vorrei che qualcuno rispondesse a queste domande. Non prima di avvertire che questa mia polemica rischia di essere una delle tante inutili polemiche che si fanno di questi tempi. Perché il vaccino non è e non ci sono (vedi le ultime righe) nemmeno l’ago per inocularlo.
È vero o non è vero che la reazione al covid da parte dei giovani è molto diversa da quella degli anziani o vecchi?
Ma dubbi sul vaccino anti covid - Abbiamo letto e scritto che giovani e vecchi reagiscono in modo diverso agli assalti del virus covid. Sembra sia colpa del sistema immunitario degli anziani, che reagisce all’assalto del virus in modo scomposto che manda in tilt l’organismo.
Il tasso di mortalità triplica fra i 65 e i 75 anni, ha ricordato James Somers sul New Yorker. Aggiungendo che si tratta di un fenomeno unico del coronavirus. “Non è solo la vecchiaia che ti rende debole. In pratica, è il meccanismo di azione della malattia che viene amplificato nel corpo del vecchio”.
Di conseguenza, ciò significa che “i vaccini potrebbero non essere così efficaci nei pazienti anziani nemmeno raddoppiando le dosi né dopo ripetute iniezioni. Per aiutare i vecchi può rendere necessario un approccio più ben definito. Adattato al modo particolare in cui il virus destabilizza il sistema immunitario” degli anziani.
L’articolo di James Somers è lungo migliaia di parole, è il distillato di numerose interviste a studiosi, ricercatori e scienziati in vari università e centri di ricerca americani. Costituisce un recente elemento di una ampia letteratura internazionale sul tema. Non so quanti dei nostri “scienziati” ne abbiano letto qualche scheggia.
Politici e produttori di vaccino hanno fretta - Finora le attenzioni dedicate dai politici agli anziani odorano molto di demagogia. Hanno letto sui giornali che gli anziani sono stati i più colpiti dal covid, che tutti piangono loro nonni o zii defunti. E allora vai giù con la retorica, all’estremo opposto dell’altra retorica strappalacrime, quella dei bambini. Quella che porta a titoli del tipo: 100 morti tra cui 2 bambini.
Boris Johnson deve rimediare ai suoi errori - Boris Johnson ha fatto produrre una tabella di priorità nella diffusione del vaccino. I vecchi over 80 sono ai primi posti. Da giornalista, intuitivo, geniale e un po’ cialtrone, Johnson non credo si sia premurato di interpellare i suoi scienziati, burocrati e di nomina politica come i nostri. Solo un po’ meno lottizzati grazie al monocolore.
Ma credo anche che nemmeno gli scienziati inglesi si siano preoccupati di chiedere a Pfizer se abbiano fatto test sugli anziani e con che risultati. Sono mie supposizioni, basate su questo ragionamento.
Chi tardi arriva col vaccino male alloggerà? - Alle case farmaceutiche la cosa che premeva di più era arrivare primi. Si è aperto un mercato da miliardi e miliardi, ce ne sarà per tutti. Ma si sa che chi tardi arriva male alloggia. Abbiamo letto che la morte di una “cavia” in Brasile, anche se per altra causa, è bastata a bloccare per qualche giorno i test di uno dei vaccini. Volete che industrie che fatturano miliardi di euro o dollari o sterline rischiassero con qualche vecchietto?
Faccio due più due, vista la strage dei vecchi, in tutto il mondo, nelle case di riposo a contatto, soltanto sotto lo stesso tetto, con virus. Se tanto mi dà tanto, immagino i rischi di un test fra gli over.
Ai miei tempi, quando ti vaccinavano, erano elevate le probabilità di reazioni febbrose. Temo che sia lo stesso anche oggi. E temo che lo stesso valga anche per il coronavirus.
La mia sensazione è che ci stiamo avviando verso una situazione di alto rischio. Quel che è peggio con poche vie di uscita. Se un anziano si vaccina rischia grosso, a mio giudizio. E essendo prossimo a compiere, fra un paio di mesi, i 76 anni. <dopo avere attraversato con tutte le cautele i mesi scorsi. E proteggendomi con una doppia mascherina anche quando cammino sul Lungotevere deserto. Vorrei ora evitare, finché non mi e ci daranno certezze, il rischio del vaccino.
Proibito viaggiare, e al supermercato chissà - Ma se non sei vaccinato, rischi che non solo non puoi prendere un aereo ma nemmeno entrare in un supermercato. Il vaccino non sarà obbligatorio, garantisce il ministro Speranza. Ma tace sul fatto che se non ti vaccini finisci ai domiciliari a vita.
In ogni caso sei destinato a uscire di casa solo in una bara. In ogni caso non è un bella prospettiva. Ai governi di noi anziani interessa poco. E anche ai nostri eredi. Anzi… Meno pensioni, minori lungodegenze, risparmio sui farmaci.
Ma se insistono a farci vaccinare o di riffa o di raffa senza avere verificato efficacia e rischi dei vaccini, i vari Conte, Johnson, Biden, Merkel e tutti gli altri, corrono l’unico rischio che li spaventa. L’onda di ritorno elettorale di una ecatombe di vecchietti per effetto del vaccino. Spero che Conte faccia i suoi calcoli e faccia ragionare Speranza, nel quale, e nei cui scienziati, peraltro, di speranza ne nutro poca.
Seguirò nelle prossime settimane i siti dei giornali inglesi. Per l’Italia c’è tempo. anche se le prime dosi di vaccino saranno in Italia entro gennaio, dubito che sarà possibile iniettarli. Infatti per ora non ci sono nemmeno gli aghi. Il bando per la fornitura scade il 9 dicembre. Tempi per scegliere il fornitore. Poi Natale, Capodanno, Befana, approntamento degli impianti, avvio della produzione. Anche nel Paese dell’ideale non so come se la caverebbero.