A partire da ieri in Uruguay è entrata in vigore una nuova normativa che limita temporaneamente il diritto di riunione. L'iniziativa -criticata dall'opposizione- fa parte di un pacchetto di nuove misure promosse dal Governo con l'obiettivo di frenare l'aumento dei casi di coronavirus nel paese che ha visto nell'ultimo mese una forte crescita.
Approvata con i soli voti della maggioranza governativa di centrodestra, la nuova legge vieta gli assembramenti che vengono definiti come "la concentrazione, permanenza o circolazione di persone in spazi pubblici o privati ad uso pubblico in cui non vengono rispettate le misure di distanziamento socio-sanitario, né vengono utilizzati adeguati elementi di protezione personale, quali mascherine per il viso e altri elementi di natura simile, a seconda dei casi, volti a ridurre la diffusione di malattie contagiose".
Tale diritto sarà limitato per 60 giorni (estendibile per altri 30) ed è garantito dall'articolo 38 della Costituzione che stabilisce "il diritto di riunione pacifica senza armi" e che "questo non può essere ignorato da nessuna autorità della Repubblica se non in virtù di una legge, e solo nella misura in cui si oppone alla salute, sicurezza e ordine pubblico".
Il nuovo decreto è stato fortemente criticato dall'opposizione del Frente Amplio: la coalizione di centro sinistra aveva invece proposto la regolamentazione dell'articolo 44 della Costituzione individuando nel Ministero della Salute l'unica autorità autorizzata a decidere sul possibile pericolo in caso di possibili assembramenti. Pur condividendo le stesse preoccupazioni sulla pandemia, alla base dello scontro tra le due forze politiche c'è una diversa interpretazione della situazione che per il governo assume un problema di ordine pubblico mentre per l'opposizione rappresenta un rischio sanitario.
Il governo uruguaiano non ha ha indicato un numero preciso di persone nella definizione di assembramento: concretamente, quindi, come verrà applicata una legge che lascia ampio spazio all'interpretazione?
"Riguarda qualsiasi situazione di chiaro rischio per la salute delle persone. La polizia ovviamente dovrà ricevere l'autorizzazione delle autorità sanitarie per poter intervenire". Così lo ha spiegato il ministro dell'Interno Jorge Larrañaga che ha precisato che ogni caso verrà analizzato singolarmente e che il numero di persone può variare in base al posto e alle condizioni.
Le interpretazioni adesso stanno arrivando anche a livello locale: la Intendencia di Maldonado ha definito un assembramento come qualsiasi gruppo che superi le 10 persone. Colonia, invece, ha precisato che non si riferisce al numero di persone ma a qualsiasi gruppo che non rispetti il distanziamento raccomandato di due metri. Questo stesso criterio sarà adottato anche dal dipartimento di Rocha.
Matteo Forciniti