Con l’ultima violenta ondata di maltempo si va a chiudere un 2020 segnato in Italia da una media di più di quattro nubifragi al giorno tra grandinate, tornado, nevicate anomale. tempeste di fulmini e bombe d’acqua che hanno provocato frane, esondazioni, gravissimi danni nelle città e nelle campagne ma soprattutto decine di vittime. È quanto emerge da una analisi della Coldiretti su dati dell’European Severe Weather Database (Eswd) in riferimento alla nuova ondata di maltempo con l’allerta della protezione civile in 11 regioni.
In un 2020 che si classifica come il quinto più caldo dal 1800, con una temperatura di quasi un grado superiore alla media storica (+0,96 gradi), siamo di fronte in Italia alle conseguenze dei cambiamenti climatici con una tendenza alla tropicalizzazione, secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Isac Cnr relativi ai primi 11 mesi. Il risultato – sottolinea la Coldiretti – è il moltiplicarsi di eventi estremi con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo che ha fatto perdere oltre 14 miliardi di euro in un decennio, tra cali della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne con allagamenti, frane e smottamenti.
L’ultima ondata di maltempo si è abbattuta con violente grandinate che hanno colpito città e campagne a macchia di leopardo ma anche forti nevicate che hanno costretto alla mobilitazione anche i trattori degli agricoltori della Coldiretti sono stati allertati per intervenire come spalaneve per pulire le strade e per la distribuzione del sale contro il pericolo del gelo.
I forti temporali spesso accompagnati da grandine di grandi dimensioni hanno allagato le campagne e messo a rischio le semine ma il forte e repentino abbassamento della colonnina di mercurio con l’arrivo del gelo colpisce verdure e ortaggi coltivati all’aperto dopo un lungo periodo di clima insolitamente mite. Nelle campagne – conclude la Coldiretti – se le temperature scendono sotto lo zero per lungo tempo sono a rischio le coltivazioni invernali come cavoli, verze, cicorie e broccoli ma lo sbalzo termico improvviso ha inevitabilmente un impatto anche sull’aumento dei costi di riscaldamento delle produzioni in serra.