di Mimmo Porpiglia
Pochi giorni fa, il 1 gennaio per la precisione ho compiuto 51 anni da giornalista professionista che, assolati ai due anni da praticante fanno 53 anni di professione: una vita intera dedicata al piú bel mestiere del mondo. Sono un uomo fortunato: ho potuto fare il lavoro che ho desiderato fin da piccolo e grazie anche a tante situazioni favorevoli ( perché puoi essere bravo quanto vuoi se non hai un po’ di fortuna nella vita non riuscirai mai a raggiungere i tuoi obiettivi..) ho girato il mondo raccontando i fatti e gli avvenimenti piú importanti degli ultimi 40 anni. Sono riuscito addirittura a fondare un quotidiano, questo, che grazie a voi lettori, che mi sta dando enormi soddisfazioni. Nella mia lunga vita professionale ho avuto tanti premi e riconoscimenti anche da capi di stato e presidenti ma é inutile nasconderlo, vado fiero per le attestazioni ricevuti da Ciampi e Mattarella.
Chiarisco per i miei detrattori: non ho nessuna intenzione di fermarmi….continuerò finché il buon Dio mi darà forza e coraggio a mettere in pratica gli insegnamenti dei miei grandi maestri, Gaetano Baldacci e Antonio Ghirelli che si concretizzano in pochi ma precisi diktat: raccontare sempre i fatti, le opinioni a parte; tutti devono poter dare la propria versione, non alterare mai le dichiarazioni degli intervistati; non innamorarsi mai del “servizio" perché quello che hai scritto dura solo 24 ore, dopo il giornale serve a incartare la frutta…
Mi auguro di poter finire - il più tardi possibile e sempre lucido - come il grande direttore Carlo Nazzaro che ho avuto la fortuna di conoscere e frequentare al Mattino di Napoli: a 93 anni mentre scriveva il suo ultimo pezzo...
Grazie a tutti coloro che mi hanno seguito in questi lunghi anni e che mi hanno incoraggiato anche nei momenti difficili… Grazie...