È un polverone di dimensioni colossali quello che si è sollevato nelle ultime ore in seguito alla notizia del blocco permanente da Twitter di Donald Trump. Diverse (e di un certo rilievo) le voci istituzionali europee che condannano lo "strapotere" delle piattaforme digitali.
La cancelliera Angela Merkel definisce "problematico" il blocco del presidente uscente, informa il portavoce Seibert, e anche il ministro dell'Economia francese, Bruno Le Maire, ha preso posizione, unendosi al primo ministro tedesco: "La regolazione non può avvenire in modo oligarchico".
È entrato nel merito della questione anche Thierry Breton, commissario europeo per il mercato interno, che ha affermato: “Il fatto che si possa silenziare il presidente degli Stati Uniti senza alcun controllo è sconcertante. Questo gesto rappresenta non solo la conferma del potere di queste piattaforme, ma - parallelamente - anche le profonde debolezze della società nel web”.
Dello stesso avviso è Manfred Weber, l’europarlamentare tedesco capogruppo del Ppe, secondo cui l’Ue non deve lasciare a Facebook e Twitter la decisione su "cosa rientri nei limiti dell’accettabile e su cosa si possa o meno discutere" sulle loro piattaforme.