Pfizer BioNTech ha annunciato rallentamenti nelle consegne delle dosi e questo rallentamento rischia di ripercuotersi negativamente sul piano vaccinale italiano. Finora l'Italia, pur tra ritardi e polemiche e soprattutto con differenze più che significative tra le varie regioni (Campania al top, Calabria parecchio indietro) è il paese europeo che, in proporzione, ha vaccinato più persone: circa un milione.
Per completare l'immunizzazione, però, serve la seconda dose (la protezione si attiva circa una settimana dopo il richiamo) e la frenata di Pfizer, che da lunedì consegnerà il 30% delle dosi in meno, potrebbe avere conseguenze proprio sui richiami. Molte regioni, soprattutto le "ritardatarie", potrebbero sopperire somministrando il richiamo a quelli che hanno già avuto la prima dose: ma le altre?
Il commissario straordinario Arcuri è inviperito e ha minacciato azioni legali. Già recapitata ai vertici di Pfizer Italia una lettera in cui si chiede l'immediato ripristino delle quantità da distribuire nel Paese, con la promessa di riservare eventuali azioni conseguenti in ogni sede. Intanto, novità sul fronte Astrazeneca: il sì dell'Ema al vaccino di Oxford, sviluppato in collaborazione con la Irbm di Pomezia, potrebbe arrivare il 29 gennaio, ma limitatamente agli under 55.