Egregio Direttore,
"L'Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale (INPS) ha deciso di rinviare di tre mesi (dal 5 febbraio al 7 maggio) la scadenza della campagna di verifica dell'esistenza in vita dei nostri pensionati all'estero residenti nel continente americano, nei paesi scandinavi e nell'est Europa, in Asia e in Medio ed Estremo Oriente. L'Istituto, inoltre, ha deciso di riprogrammare la campagna per i pensionati residenti in Europa, Africa e Oceania invitando City Bank a inviare i moduli non più a gennaio, come precedentemente stabilito, ma ai primi di maggio, fissando la scadenza al 7 settembre 2021.
Una soluzione necessaria per la prevedibile, e da noi prevista, difficoltà di realizzare un'operazione di tale complessità durante l'imperversare della pandemia.
Spiace sinceramente che l'invito da me e da altri colleghi eletti all'estero, rivolto all'Istituto, di programmare per tempo il rinvio generalizzato della campagna di verifica dell'esistenza in vita sia stato mesi fa disatteso e assunto, invece, a pochi giorni dalla scadenza. In questo modo si è preferito mettere a rischio l'incolumità degli anziani e degli operatori, soprattutto dei patronati all'estero, pur sapendo che le semplificazioni adottate nelle procedure non sarebbero bastate rispetto ad una situazione di così grave difficoltà.
Questo accade quando si antepongono gli interessi burocratici a quelli delle persone in carne e ossa, anche se si tratti di soggetti a rischio, come gli anziani, e persone esposte a una straordinaria pressione di lavoro, come gli operatori dei patronati.
Anche se l'andamento epidemiologico allo stato continua ad essere preoccupante, ci auguriamo che la decisione assunta possa essere sufficiente a consentire uno sviluppo delle operazioni con rischi minori. Altrimenti non c'è altro da fare che mettere sempre e comunque al primo posto la salute e la sicurezza delle persone".
Francesca La Marca, Deputata
Circoscrizione Estero, Ripartizione Nord e Centro America