Nel momento in cui, ieri sera - una volta preso atto del fallimento del mandato esplorativo del presidente della Camera Roberto Fico - il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, ha deciso di chiamare Mario Draghi al Colle per affidargli l'incarico di formare un nuovo governo, dal portavoce del premier dimissionario è arrivata una nota: "il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, dopo le dimissioni rassegnate al Capo dello Stato, ha ritenuto di non dover assumere alcun ruolo o posizione pubblica in questa delicata fase per il Paese, nel rispetto dell’impegno profuso dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e dal Presidente della Camera Roberto Fico".

DAL PREMIER USCENTE NESSUN COMMENTO
"Come ricordato nei giorni scorsi - si leggeva ancora nel comunicato - il Presidente del Consiglio non ritiene di dover rilasciare dichiarazioni mantenendo invece il doveroso riserbo sulla evoluzione della crisi di governo". Insomma, volendo riepilogare il senso della nota: no comment totale da parte di Conte, anche se - secondo quanto trapelato - pare che in queste ore di forte fibrillazione, il professore pugliese si sia lasciato andare (il condizionale è d'obbligo) a a riflessioni sul recente passato e sulle mosse future con i ministri a lui più vicini e con i collaboratori più stretti.

SE NON AVESSI FATTO QUEL PASSO...
Addirittura, secondo un'indiscrezione raccolta dal Corriere della Sera e rilanciata dal portale TgCom24, ma prontamente smentita dal portavoce di Palazzo Chigi, sembra che il premier dimissionario abbia ammesso di aver sbagliato a rassegnare le dimissioni. "Se non avessi fatto quel passo forse, ora..." pare sia stato il ragionamento del Consiglio uscente. E ancora, sempre secondo il Corriere: "Era tutto già scritto. Renzi aveva già un accordo col centrodestra. Salvini e Berlusconi gli hanno garantito che ci staranno, altri non potranno che accodarsi. A me era chiaro sin da subito, a qualcun altro forse no" avrebbe detto Conte.

LO STATO D'ANIMO DELL'AVVOCATO
Virgolettati, quelli pubblicati dal noto quotidiano nazionale, smentiti, dunque, da Palazzo Chigi ma che fotografano, in ogni caso, alla perfezione lo stato d'animo dell'avvocato pugliese, i suoi dubbi sulle ultime scelte, la delusione per l'esito delle trattative tra i partiti della disciolta maggioranza giallorossa e l'incertezza legata al suo futuro.

COSA FARA' ORA CONTE?
Le domande, d'altronde, si rincorrono in questa fase. Cosa farà ora Conte? Fonderà un suo partito, come in tanti hanno ipotizzato, si metterà alla guida dei tanti "dissidenti" del M5S che vorrebbero rivederlo in campo per le prossime elezioni politiche, oppure si tirerà fuori dalla mischia tornando a fare il professore universitario? Ai posteri l'ardua sentenza.