Nel corso dei lavori preparatori della IV Assemblea plenaria della Conferenza permanente Stato-Regioni-Province Autonome-Cgie, si è parlato anche dell'attuale crisi di Governo che ha paralizzato la vita politica italiana. È ingiustificabile l'incapacità della politica a trovare soluzioni per gestire il bene comune dell'Italia e dei suoi cittadini ovunque essi risiedano: lo scrive il Segretario generale del Consiglio generale degli italiani all'Estero, Michele Schiavone.
"Questo è un momento critico anche per gli italiani all'estero. La pandemia ha fatto crollare certezze e perdere posti di lavoro: trovarsi fuori dal proprio paese in questo periodo può essere difficilissimo. La politica tutta abbia un supplemento di senso di responsabilità nell'interesse collettivo. Gli italiani all'estero guardano con attenzione a quanto sta succedendo in questi giorni in Italia".
L'incontro virtuale del 2 febbraio 2021, è stato dedicato alla nuova emigrazione, alle misure per contenere l'esodo e favorire il rientro degli italiani che si trovano all'estero. Le persone che lasciano l'Italia sono in costante aumento e sono sempre più qualificate. Troppo spesso però ancora oggi ci troviamo di fronte a una mobilità per bisogno, lavoratori italiani – laureati, diplomati e manovali che siano – costretti a ripercorrere l'antico cammino di speranza e sacrifici, precariato e privazione di diritti, che non di rado trovano nei paesi di nuovo approdo.
"Tre quarti di cittadini che emigrano finiscono sul mercato del lavoro deregolamentato e sono costretti a svolgere mansioni non attinenti alle capacità acquisite", ha denunciato Schiavone. Negli ultimi 15 anni, il numero di persone che ha lasciato l'Italia è aumentato di oltre il 70 per cento e gli iscritti all'Aire, cioè l'anagrafe degli italiani residenti all'estero, sono passati da poco più di 3 milioni a oltre 6 milioni e rappresentano più del 10 per cento della popolazione residente in Italia.