Dopo l'apertura dei pentastellati al neo arrivato Mario Draghi e la scelta di un esecutivo senza confini di partito, è scattata la polemica in casa Lega. Il numero due del Carroccio Giorgetti ha definito l'ex presidente della Bce un "fuoriclasse, come Ronaldo, che non può stare in panchina", mentre il leader del partito di via Bellerio Matteo Salvini ha un po' criticato le scelte del "nuovo arrivato". "Noi e Grillo? Ne scelga uno". Una dichiarazione che sa di chiusura - almeno in prima battuta - delle porte ad una maggioranza allargata.
ZINGARETTI: NO AI SOVRANISTI
In ogni caso, il "Matteo leghista" non è ben "digerito" dai Dem, in particolare dal segretario Nicola Zingaretti, che - al contrario - preferirebbe sì una maggioranza "larga, moderata ed europeista" ma senza l'apporto della Lega. Sia beninteso: l'esponente del Pd non chiude le porte, sic et simpliciter, al partito di Salvini, ma "solo", si fa per firte, ai sovranisti lasciando, in tal modo, la patata bollente della scelta al premier: "Spetta al professor Draghi delineare i confini del nuovo esecutivo" è l'assunto di Zingaretti.