Il governo Draghi non ha ancora incassato la fiducia del Parlamento ma la prima grana è sul tavolo. E' il voto sulla riforma della prescrizione che fu 'bandiera' dell'ex Guardasigilli Alfonso Bonafede e del suo Movimento, ora al centro di alcuni emendamenti al decreto milleproproghe, all'esame della commissione Affari costituzionali della Camera.
Proposti separatamente da Italia viva, +Europa-Azione e Forza Italia, chiedono la sospensione della riforma fino almeno al 2021.
Ma in un perimetro rivoluzionato rispetto a poche settimane fa, a una maggioranza fa e con una ministra tecnica com'è Marta Cartabia. Insomma con l'approdo al governo dell'emergenza che vanta una maggioranza quasi bulgara, le storiche barricate di renziani e forzisti potrebbero cadere.
Gli emendamenti per ora restano. Presentati il 3 febbraio, potrebbero essere votati a giorni, più probabile dopo la fiducia di giovedì.
Attendono il parere del governo, al suo primo banco di prova. E in fretta: il milleproroghe scade il primo marzo e in mezzo ancora tre passaggi (aula Camera, commissione Senato, aula di Palazzo Madama).
Non a caso il Pd, che era all'opposizione quando la riforma fu varata dal Conte 1, ora temporeggia. "Bisogna vedere che iniziativa assume il governo, noi attendiamo la fiducia e poi decidiamo", si limita a dire il deputato Dem Stefano Ceccanti.
I 5 Stelle chiedono collaborazione. "In questa fase non è tempo di battaglie di bandiera e di provocazioni", ammonisce Giuseppe Brescia nella doppia veste di presidente della commissione Affari costituzionali e relatore del provvedimento, che poi suggerisce la via d'uscita: "Lasciamo al dibattito già avviato in commissione Giustizia alla Camera il compito di trovare una soluzione".
In effetti lì è in ballo la riforma del processo penale e la prescrizione potrebbe rientrarci. Non esclude l'ipotesi Lucia Annibali, renziana firmataria dell'emendamento pro sospensione. "Sono due temi che vanno tenuti insieme. Di sicuro c'è tutta la nostra fiducia alla neoministra e non vogliamo mettere in difficoltà il governo, valuteremo insieme ai gruppi".
Ma rimarca: "La prescrizione non è una bandiera, è un tema importante a cui teniamo". Non ritira gli emendamenti nemmeno FI, ma lo spirito è cambiato. "Non è più una stagione di contrapposizioni, aspettiamo le valutazioni del governo con uno spirito più collaborativo e meno belligerante", assicura Francesco Paolo Sisto e taglia corto: "Sono convito che ci sarà il modo di ragionare".
"Non ci saranno sgambetti né agguati al governo" promette Riccardo Magi che, insieme a Enrico Costa, firma gli emendamenti di +Europa-Azione. "Però la questione va affrontata e finora non è stato fatto - sottolinea - Una soluzione va trovata e indicata, spero che la linea dei 5S non condizioni tutta la maggioranza".