Un vero e proprio polverone quello che sta accadendo all’interno del MoVimento 5 Stelle dove gran parte degli attivisti (una settantina circa) contesta il voto della settimana scorsa su Rousseau che in pratica ha dato l’ok pentastellato al governo Draghi. Nel mirino una “consultazione ingannevole che rischia di incidere in modo importante sulla nostra azione politica e sulla nostra compattezza”, il pensiero dei ribelli. Da qui la richiesta di una petizione che gira online tra la base e che porta la firma di parlamentari come Barbara Lezzi, Luisa Angrusani, Bianca Laura Granato e portavoci locali come Francesca De Vito e Marì Muscarà.
Dunque, l’appello è “al Capo Politico pro tempore o in sua vece al Garante per chiedere l'immediata apertura di una discussione su Rousseau per poter valutare nelle prossime ore, tra l'altro, sull'immediata nuova consultazione, che ponga gli iscritti nella possibilità di esprimersi sulla base di un quesito onesto, sincero, veritiero e reale sul ruolo del Movimento 5 Stelle nel Governo Draghi, e quindi una chiara espressione di voto degli iscritti, tale da consentire ai Portavoce nazionali di non avere dubbi sull'indirizzo politico dell'Assemblea al quale uniformarsi”.
Ma nella petizione c’è molto più. Si chiede infatti di votare anche sulle «responsabilità personali dell’attuale capo politico pro tempore (Vito Crimi, ndr) e del comitato di garanzia appunto per l’avallo della consultazione ingannevole di cui sopra. Insomma, i promotori del testo vogliono la testa di Vito Crimi e dei membri del comitato, e ne chiedono l’immediata sospensione “in attesa degli esiti delle procedure disciplinari a loro carico, per tutte le gravi conseguenze causate dal loro comportamento e contrarie allo Statuto del M5S”.