Due personalità amatissime in Argentina: stesso triste destino. Entrambi morti a distanza di poche settimane ed entrambi protagonisti di un furto clamoroso. Entrambi privati dei loro anelli. Diego Armando Maradona, ne possedeva uno enorme, che valeva quanto un appartamento. L'ex presidente argentino, Carlos Menem, ne possedeva uno più piccolo, ma di valore. Entrambi i monili sono spariti e non sono stati ritrovati alla morte delle due celebrità argentine. Stesso destino triste. Nel furto dell'anello di Maradona sono tutti sospettati, da parenti a entourage più stretto e anche in quello dell'ex presidente Menem.
"Oggi tutti sono sospettati, Sembra un film, ma è reale", ha dichiarato il legale della famiglia Menem. L'avvocato Diego Storto ha poi escluso la possibile partecipazione al fatto dell'ex cerchia ristretta del presidente. Ma ha anche avvertito che: "Tutte le persone intorno a lui sono sotto il microscopio". L'avvocato ha chiarito che il caso, è scoppiato lo scorso 14 dicembre con la denuncia della scomparsa del monile, dell'infermiera personale dell'ex presidente. Da allora ci sono circa "12 persone oggetto di indagine".
"Abbiamo iniziato ad analizzare le dichiarazioni di queste persone e abbiamo scoperto cose che non ci piacevano affatto. Scartiamo qualsiasi legame familiare – ha proseguito Storto - in questa vicenda. Il presidente Menem ha indossato l'anello all'anulare della mano sinistra per decenni e l'oggetto rappresenta un ricordo importante per i familiari. L'avvocato ha sottolineato che "lasceranno tutto" per recuperare l'anello rubato, poiché fa "parte della storia di Menem e della sua famiglia". E ha specificato che la figlia del defunto ex presidente, Zulema María è "distrutta" da quanto accaduto.
L'anello si distingue per avere incastonata una preziosa pietra nero. Un doppiovalore: economico e, fondamentalmente, sentimentale vista la storia del gioiello, che l'ex presidente aveva ricevuto in eredità dal padre e indossato durante tutto il periodo della sua presidenza.