L’Istituto Italiano di Cultura di Tel Aviv presenta “I luoghi dell’opera”, una serie di incontri Zoom in italiano con il Maestro Giuliana Mettini e i solisti dell’Istituto Magnificat di Gerusalemme.
“I luoghi dell’opera” è un viaggio storico-musicale attraverso alcune città d’Italia che furono teatro delle vicende narrate sulla scena e nei teatri che ospitarono le prime rappresentazioni di questi melodrammi.
Inizierà a Venezia, con il suo splendido gioiello, La Fenice, che mise in scena, tra le altre, le Prime de “La Traviata” e di “Rigoletto” di Giuseppe Verdi. Proseguirà a Torino, al Regio, con “La Boheme” e poi a Roma, al Costanzi, con la “Tosca” del lucchese Giacomo Puccini. Passerà poi per Napoli, al San Carlo, con “Lucia di Lammermoor” del bergamasco Gaetano Donizetti, per concludersi al Metropolitan di New York, ma per la Prima di un’opera italianissima ambientata a Firenze, sempre di Giacomo Puccini, “Gianni Schicchi”, basata su un episodio narrato nell’”Inferno” di Dante (canto XXX). Quest’ultima tappa vuole essere un piccolo contributo dell’iter musicale per le celebrazioni dei 700 anni dalla morte del Sommo Poeta.
“L’opera è parte integrante della cultura italiana e non andrà mai fuori moda. Ci saranno sempre un pianoforte e una bella voce a rallegrare i nostri cuori”. Con questa semplice frase, Katja Ricciarelli, famoso soprano italiano, palesa come il teatro d’opera costituisca un elemento inscindibile dalla base culturale italiana e come la drammaturgia musicale faccia parte della vita stessa. Alcuni brani delle opere sopracitate sono nell’orecchio di tutte le persone di ogni estrazione sociale. Questa è la capacità di metacomunicazione della musica e la novità dell’opera, nata in Italia, che unisce in sé musica, testo ed azione.
E come ci ricorda Platone: “Se volete conoscere un popolo, dovete ascoltare la sua musica”.