“Esimio Presidente Draghi, nel ruolo che mi è dato di rappresentanza del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero (CGIE) sono onorato di rivolgermi direttamente al Suo alto Magistero di rappresentanza della Nazione per complimentarmi della Sua nomina alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e, contestualmente, per augurarle il miglior successo che le nostre comunità in Italia e all’estero auspicano”. Inizia così la lettera che Michele Schiavone, Segretario Generale del Cgie, ha scritto al neo primo ministro italiano, Mario Draghi.
“I connazionali all’estero - continua -, alla stregua dei nostri concittadini in patria, sono da tempo in attesa di una profonda svolta delle politiche di resilienza e di rilancio dell’Italia, volte a trasformarla e modernizzarla al fine di creare maggiori opportunità per l’occupazione, la formazione e l’istruzione tali da far progredire le condizioni di un rafforzamento sostanziale della vita nel nostro Paese e nei consessi geopolitici”.
“Gentile Presidente Draghi - aggiunge ancora -, il Suo successo è legato anche all’immagine del nostro Paese all’estero e, di conseguenza, produce effetti positivi per le considerazioni che hanno e potranno avere i governi e le istituzioni dei paesi ospitanti verso i nostri connazionali”.
Schiavone, nella missiva si dice poi certo che, grazie all’esperienza che Draghi ha maturato anche fuori dall’Italia, egli “terrà nella dovuta considerazione le istanze e la disponibilità degli italiani all’estero a contribuire direttamente alla realizzazione del Suo programma di legislatura”.
“Nel mondo degli italiani all’estero - spiega - emerge una vistosa richiesta di semplificazione legislativa, dell’adeguamento dei processi di digitalizzazione ai servizi della pubblica amministrazione e nella rete diplomatico-consolare, come anche di una rivisitazione delle norme relative ai livelli e agli strumenti della rappresentanza politica nei territori oltre confine e nel Parlamento italiano. Il Consiglio Generale degli Italiani all’Estero, dall’inizio della XVIII legislatura, è impegnato assieme al Governo, alle Regioni e alle Province Autonome, nonché all’Associazione Nazionale dei Comuni d’Italia e all’Unione delle Province Italiane, alla realizzazione dell’Assemblea plenaria della IV Conferenza Stato-Regioni-Province Autonome-CGIE i cui lavori preparatori sono stati momentaneamente bloccati a causa dell’avvicendamento del Governo”.
Il Segretario Generale del CGIE, infine, chiede formalmente, al neo primo ministro, “di sostenere e assecondare il prosieguo del percorso intrapreso affinché, a dodici anni di distanza, questo organismo possa ritrovarsi per definire il programma delle politiche triennali per gli italiani all’estero. Vogliamo ben sperare in un futuro incontro e, nell’attesa, il CGIE Le formula i più sinceri saluti. Mi creda”
“I connazionali all’estero - continua -, alla stregua dei nostri concittadini in patria, sono da tempo in attesa di una profonda svolta delle politiche di resilienza e di rilancio dell’Italia, volte a trasformarla e modernizzarla al fine di creare maggiori opportunità per l’occupazione, la formazione e l’istruzione tali da far progredire le condizioni di un rafforzamento sostanziale della vita nel nostro Paese e nei consessi geopolitici”.
“Gentile Presidente Draghi - aggiunge ancora -, il Suo successo è legato anche all’immagine del nostro Paese all’estero e, di conseguenza, produce effetti positivi per le considerazioni che hanno e potranno avere i governi e le istituzioni dei paesi ospitanti verso i nostri connazionali”.
Schiavone, nella missiva si dice poi certo che, grazie all’esperienza che Draghi ha maturato anche fuori dall’Italia, egli “terrà nella dovuta considerazione le istanze e la disponibilità degli italiani all’estero a contribuire direttamente alla realizzazione del Suo programma di legislatura”.
“Nel mondo degli italiani all’estero - spiega - emerge una vistosa richiesta di semplificazione legislativa, dell’adeguamento dei processi di digitalizzazione ai servizi della pubblica amministrazione e nella rete diplomatico-consolare, come anche di una rivisitazione delle norme relative ai livelli e agli strumenti della rappresentanza politica nei territori oltre confine e nel Parlamento italiano. Il Consiglio Generale degli Italiani all’Estero, dall’inizio della XVIII legislatura, è impegnato assieme al Governo, alle Regioni e alle Province Autonome, nonché all’Associazione Nazionale dei Comuni d’Italia e all’Unione delle Province Italiane, alla realizzazione dell’Assemblea plenaria della IV Conferenza Stato-Regioni-Province Autonome-CGIE i cui lavori preparatori sono stati momentaneamente bloccati a causa dell’avvicendamento del Governo”.
Il Segretario Generale del CGIE, infine, chiede formalmente, al neo primo ministro, “di sostenere e assecondare il prosieguo del percorso intrapreso affinché, a dodici anni di distanza, questo organismo possa ritrovarsi per definire il programma delle politiche triennali per gli italiani all’estero. Vogliamo ben sperare in un futuro incontro e, nell’attesa, il CGIE Le formula i più sinceri saluti. Mi creda”