Il Comitato economico e sociale europeo (CESE) ha proclamato i vincitori del Premio CESE per la solidarietà civile, indetto nel 2020 come riconoscimento di carattere eccezionale sul tema “La società civile contro la COVID-19”. Tra questi, l’italiana EMERGENCY vince per l’assistenza fornita in Europa e nel mondo nel contenimento della pandemia. In particolare attraverso il suo Modello riproducibile di misure di sicurezza e protezione. Si tratta un modello flessibile e replicabile per la progettazione e la gestione degli ospedali durante la pandemia, che ha permesso, tra le altre cose, la costruzione di un ospedale da campo a Bergamo durante la prima ondata di contagi.
Il modello è il frutto delle esperienze di gestione dei malati in caso di epidemie, maturate in Sierra Leone nel 2014 e 2015 durante l’epidemia di Ebola. L’associazione umanitaria ha messo queste competenze a disposizione delle autorità sanitarie in varie regioni d’Italia, ma anche nel Mediterraneo, dove l’ONG è coinvolta nelle operazioni di salvataggio dei migranti.
In una cerimonia virtuale di premiazione il CESE ha insignito 23 organizzazioni della società civile, singoli cittadini e imprese private, i cui progetti si sono distinti quali esempi di straordinaria solidarietà durante la pandemia di COVID-19. A ogni vincitore è andato un premio del valore di 10.000 EUR.
Nell’assegnare i premi, il vicepresidente del CESE responsabile della comunicazione, Cillian Lohan, ha dichiarato: “Il CESE ha più volte sottolineato che la solidarietà e un’azione mirata e condivisa sono fondamentali per sopravvivere a una pandemia di questa portata. L’unica risposta efficace a una crisi come questa è quella di agire rapidamente, con decisione e tutti insieme. Da questa crisi possiamo trarre insegnamenti utili per affrontare altre crisi, siano esse sociali, economiche o ambientali.
La società civile è stata in prima linea in tutte le iniziative di solidarietà e, senza il suo aiuto sul campo, il prezzo pagato per questa pandemia sarebbe molto più elevato. Tutti i progetti per i quali abbiamo ricevuto la candidatura sono una prova dell’impegno altruistico profuso dai cittadini e sul territorio, e dimostrano che il contributo della società civile in questa lotta è enorme. Con questo premio rendiamo omaggio alle persone e alle organizzazioni che fanno la differenza in questi tempi senza precedenti. È un onore poter celebrare insieme”. I premi sono stati assegnati ai progetti vincitori di 21 paesi dell’Unione europea. Un premio è stato conferito a un progetto con dimensione transfrontaliera e uno a un’organizzazione del Regno Unito, per dimostrare che il CESE ha voluto mantenere stretti legami con la società civile britannica nonostante il fatto che il paese abbia lasciato l’UE.
Sebbene il CESE auspicasse di trovare un vincitore in ognuno degli Stati membri dell’UE e nel Regno Unito, da sei paesi non sono pervenute candidature di progetti ammissibili.
I vincitori sono stati selezionati tra un totale di 250 candidature presentate da organizzazioni della società civile, singoli cittadini e imprese private. Tutti i progetti ruotavano attorno alla solidarietà e presentavano modi creativi ed efficaci di affrontare le sfide, spesso molto ardue, poste dalla crisi.
La maggior parte di essi si rivolgeva alle categorie vulnerabili o alle persone più colpite dalla crisi, come gli anziani o i giovani, i bambini, le donne, le minoranze, i migranti, i senzatetto, il personale medico o i lavoratori e i datori di lavoro.
Per quanto riguarda i contenuti, i progetti erano concentrati attorno a cinque temi principali: distribuzione di alimenti e assistenza a gruppi vulnerabili, attrezzature mediche, servizi di consulenza, servizi didattici e informazioni sulla pandemia, e cultura.
EMERGENCY ha ricevuto il premio dopo essersi candidata nel gruppo tematico “produzione, distribuzione e consulenza nel campo delle attrezzature mediche”. Facendo tesoro dell’esperienza maturata durante l’epidemia di Ebola in Sierra Leone, l’ONG è riuscita a reagire alla nuova epidemia con un preciso sistema di prevenzione e controllo dei contagi, oltre che di triage rafforzato nelle sue cliniche all’estero per garantire la continuità delle prestazioni mediche non legate al COVID. Le linee guida di EMERGENCY sono state utilizzate per la compartimentazione delle strutture sanitarie, il controllo delle infezioni, la protezione dello staff e dei pazienti. Sono state applicate sia da sistemi sanitari sviluppati, in Italia, che in strutture più fragili e prive di risorse. Il know-how di EMERGENCY è stato utilizzato nei centri per i minori e per gli anziani, nei centri per senza fissa dimora e sulla nave dell’organizzazione Open Arms, impegnata nel soccorso dei naufraghi nel Mediterraneo.
IL MODELLO EMERGENCY: OSPEDALI DA CAMPO EFFICIENTI
In Italia, uno dei paesi più colpiti durante l’inizio della pandemia, EMERGENCY ha costruito un ospedale di campo e gestito un’unità di terapia intensiva a Bergamo, e ha riorganizzato cliniche mobili e permanenti per prevenire il contagio tra lavoratori e pazienti. Si è schierata al fianco di organizzazioni internazionali, istituzioni locali, organizzazioni della società civile ed enti privati, per rispondere alle necessità mediche e sociali delle persone, per cui la pandemia non è stata soltanto un rischio per la salute, ma anche una minaccia per la sopravvivenza economica. A Milano, Catania, Venezia e Piacenza EMERGENCY ha organizzato un servizio di distribuzione di beni di prima necessità per tutti coloro per cui uscire di casa rappresentava un pericolo.
“Questo premio riconosce l’importanza di assicurare gli stessi standard di protezione e cura in tutto il mondo. La nostra flessibile e replicabile risposta alla pandemia è stata implementata in diversi contesti, dall’Europa all’Asia, passando per l’Africa”, spiega la Presidente Rossella Miccio. “Il premio ha un grande potenziale per rafforzare questa consapevolezza e promuovere nuove alleanze a livello globale, per contribuire insieme alla costruzione di sistemi sanitari resilienti durante questa crisi sanitaria e sociale. EMERGENCY vorrebbe dedicare questo premio alle persone più marginalizzate e vulnerabili della società. Ci impegniamo a non lasciare nessuno indietro”.
Il CESE si augura che il Premio per la solidarietà civile accresca la visibilità e la consapevolezza non solo dei progetti vincitori, ma anche di molte altre iniziative creative intraprese dai cittadini nell’UE.
“Oggi non stiamo applaudendo solo i nostri 23 vincitori. Ci complimentiamo con tutta la società civile europea e tante organizzazioni, imprese e singoli cittadini che hanno dimostrato e continuano a dimostrare solidarietà, coraggio e responsabilità civica senza precedenti in questi tempi difficili e travagliati”, ha aggiunto Lohan.