Gente d'Italia

Morani agita il Pd: “Serve congresso per parlare di alleanze e discutere su leadership”

Dem, un partito in cerca di un'identità. Lo lascia intendere, a chiare lettere, Alessia Morani, ex sottosegretario alla Salute del precedente governo Conte ed attualmente una delle voci più critiche all'interno del Pd. In un'intervista al quotidiano "La Stampa", l'esponente del partito di Zingaretti ha invocato l'organizzazione di "un congresso, anche perché - ha spiegato - prima di parlare di alleanze con il M5S dobbiamo definire la nostra identità" e gli esperimenti fatti finora con i grillini "non hanno avuto grandi successi, dall'Umbria alla Liguria".

ZINGARETTI? NON MI HA CHIAMATO
Morani, che, come detto, ha già rivestito incarichi nel precedente esecutivo giallorosso, sembra essersi legata al dito la sua "esclusione" da quello capitanato da Mario Draghi. "Zingaretti - ha sbottato - con me non ha mai parlato, né prima né dopo le nomine. Non ho saputo nulla. Ignoro i motivi della scelta, ma la cosa non mi turba e non mi disturba. Legittimamente ha fatto altre scelte".

PROBLEMA PD E' POLITICO
L'ex sottosegretario si è fatta l'idea "che il problema del Pd sia politico più che di quote o di genere. La mancanza di rappresentanza femminile è la punta dell'iceberg dell'incapacità del nostro partito di rappresentare la società italiana, un'incapacità che diventa evidente quando ne escludi la metà dalla delegazione dei ministri".

SERVE RIFLESSIONE PROFONDA
Per la Morani, insomma, serve una riflessione profonda" e invece "si pensa di mettere una toppa alla mancanza di rappresentanza di metà della società italiana con cinque sottosegretarie e una vice-segretaria".

PERCHE' TIRARE FUORI SEMPRE RENZI?
L'esponente dem, infine, respinge l'idea che chi chiede il congresso voglia riaprire la strada all'ex premier Matteo Renzi: "Non capisco perché si debba evocare una specie di fantasma. Quando si vuole discutere di politica si tira fuori Renzi! Non c'entra nulla, lui se ne è andato, ha scelto un'altra strada".

SI' A CONFRONTO SU LEADERSHIP
Il problema del Pd, rilancia ancora: "è rappresentare i bisogni profondi del Paese". Le alleanze calate dall'alto "non funzionano se non partiamo da una condivisione di valori e obiettivi e dai territori. Certo, bisogna riflettere sulle alleanze perché da soli non siamo sufficienti". E a proposito di leadership: "Penso che le idee camminino sulle gambe delle persone. Se facciamo un congresso per discutere dell'idea di partito che abbiamo, è inevitabile un confronto anche sulle persone che propongono quelle idee".

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