Inutile negare che dall'insediamento dell'ambasciatore Gianbattista Iannuzzi in via Josè Benito Lamas, avvenuto circa un anno fa, non sono mancate "divergenze" con questo giornale.
La speranza, ovviamente, è che si possa tornare - come sta accadendo in questi ultimi mesi - a collaborare per il bene comune, che sarebbe il bene della collettività.
E veniamo al punto dolente, all'episodio che ha provocato questa sorta di conflitto tra noi e l'ambasciata. Come ricorderete, 'La Gente d'Italia' si è schierata contro la costruzione della famosa nuova area consolare, fortemente voluta dall'allora sottosegretario Ricardo Merlo.
Beninteso, non per il progetto in sé (lo abbiamo ripetuto più e più volte), ma per le tempistiche: destinare soldi, in un periodo contrassegnato dalla piena pandemia (difatti è poco meno di anno che c'è questa disputa in atto) a questa edificazione, per noi era, è e resta una cosa priva di ogni utilità. Le priorità, difatti, erano e restano altre. Come una priorità era, tra la scorsa primavera e l'estate, aiutare i nostri connazionali a rientrare in Italia, una volta rimasti bloccati in Uruguay. Difficile non ricordare le centinaia di richieste di aiuto che arrivavano da parte di chi non riusciva a tornare in Patria. Vere suppliche di persone che devono essere i 'pensieri fissi' di questo giornale e delle istituzioni.
E poi, prima di costruire un edificio con una spesa che supera il milione di euro sarebbe stato piú logico - abbiamo scritto - aumentare il personale della Cancelleria Consolare. Magari reintroducendo anche la figura del Console, eliminata bruscamente anni addietro - con la scusa della spesa non piú sostenibile - senza considerare che in Uruguay sono presenti 130mila e piú passaporti italiani.....E che secondo regolamenti della Farnesina Montevideo avrebbe diritto addirittura ad un Consolato Generale.....
Lo ripetiamo: ben venga la nuova Cancelleria Consolare (o sará promossa a Consolato visto che giá c'é un diplomatico di carriera, il dott. Alberto Amadei??? ) ma solo a emergenza sanitaria terminata. E dopo l'arrivo dei rinforzi...
Perché costruire un bell'edificio, spazioso, con tante belle poltrone e avere sempre le stesse file di italiani in attesa.... é un controsenso...
Inutile dire che su questo tema noi e l'ambasciatore - che, comprendiamo, deve necessariamente attenersi alle disposizioni della Farnesina - abbiamo avuto e continuiamo forse ad avere pareri discordanti. E ci sta, è il bello della democrazia. Poi ognuno si fa il proprio parere, in questo caso sono i lettori a decidere da che parte 'stare'.
Di certo l'aver portato davanti all'opinione pubblica questo 'caso' (ci sono state anche interrogazioni parlamentari) ha portato tante persone a scriverci, dicendo che era giusto destinare questi fondi alle persone più in difficoltà. O a rinforzare gli organici degli impiegati.
Ci sono stati anche lettori più 'prudenti' rispetto alla nostra posizione, ma che rimarcano il fatto che era un bene che se ne parlasse anche sui media per una sorta di dibattito.
E ci sono state, ricorderete, anche delle minacce arrivate a questo giornale (ovviamente che nulla hanno a che fare con l'ambasciatore). Minacce che non hanno cambiato di una virgola il nostro impegno volto all'interesse della gente. Minacce che sono servite a nulla, così come gli attacchi e le mistificazioni di personaggi messi da qualche partito nelle istituzioni che hanno fatto di tutto per metterci i bastoni tra le ruote.
'La Gente d'Italia' continua la sua storia, in edicola. Dove è giusto che sia. E con il giusto rispetto dei ruoli suffragato da un rinnovato e cordiale confronto con l'ambasciata d'Italia in Uruguay.