Sembra essersi già composto il quartetto di vertice che disputerà la prossima Champions. Le due milanesi, la Juve e l'Atalanta. Resterebbe fuori il Napoli con Roma e Lazio.
Da qui alla fine del campionato sono in programma 14 confronti diretti tra le prime sette, ma Napoli, Roma e Lazio avranno un solo scontro diretto per il quarto posto: Juventus-Lazio (ieri), Roma-Atalanta e Juventus-Napoli.
Vale a dire che sono minime le chance di prendersi punti da Juve e Atalanta. A meno che queste due formazioni non perdano punti nei confronti diretti fra le prime quattro.
Però Napoli, Roma e Lazio dovrebbero vincere il resto delle partite. Vedendo gli ultimi risultati, sarebbe la Lazio la più attrezzata per aggrapparsi al quarto posto (22 punti nelle ultime dieci partite, 17 la Roma, 16 il Napoli).
Ma è poco credibile che l'Atalanta molli e che la Juve possa perdere la zona-Champions dopo avere fallito il decimo scudetto consecutivo. Messe così le cose, quale sarà il campionato del Napoli da qui a maggio svanendo l'ultimo, superstite obiettivo della stagione?
Il rapporto con Gattuso si chiuderà a fine campionato, ma il tecnico non vorrà concluderlo nel peggiore dei modi. Che cosa deve chiedergli la società? Questo è il punto.
Dalle restanti 14 partite (compreso il recupero a Torino con la Juve) il Napoli deve trarre le indicazioni utili per il futuro: quali giocatori tenere, quali mettere sul mercato. Secondo logica, Gattuso dovrebbe far giocare sempre quegli azzurri che resteranno per valutarli fino in fondo, con un'attenzione particolare a Osimhen.
Il nigeriano è il "grosso acquisto" per la valutazione che ne è stata fatta? È quel giocatore che prometteva molto nelle prime esibizioni? È il centravanti del futuro o qualcosa è cambiato valutando meglio il carattere del ragazzo dopo l'infortunio, il Covid e il trauma cranico sul campo dell'Atalanta?
Osimhen sarà l'osservato speciale nelle restanti partite, mentre "dietro le quinte" verrà disegnato il futuro con la scelta del nuovo tecnico e i "pezzi" da prendere per una squadra meno approssimativa.
Nella prossima stagione, il Napoli che ha la necessità di abbassare il monte-ingaggi e vendere i giocatori più apprezzati, mentre al calciomercato non ci saranno in giro molte risorse.
Al netto degli infortuni e delle indisponibilità che hanno condizionato l'annata, la "rosa" del Napoli non è "altamente competitiva" come spesso si è detto e scritto. Mancano pedine essenziali per una formazione titolare di livello.
C'è da chiedersi se Ghoulam (30 anni) è totalmente recuperato ai suoi migliori livelli. Quanto conterà Mertens, 34 anni, che ha il contratto anche per l'anno prossimo? Quale sarà la sorte delle "seconde linee"?
Giocatori di talento sono risultati discontinui e molto carenti sotto l'aspetto di una apprezzabile abnegazione. Colpa della guida tecnica o colpa di giocatori dalla personalità mediocre? Anche questo andrà valutato attentamente.
De Laurentiis è atteso da una pesante "ricostruzione" della squadra e la personalità del nuovo allenatore sarà fondamentale per evitare un pericoloso salto nel buio. Da Ancelotti a Gattuso il Napoli non ha risolto i suoi problemi perdendo definitivamente una identità di squadra.
Dopo le stagioni di Reja e Mazzarri e il rilancio alto con i giocatori di Benitez, siamo all'anno zero. De Laurentiis deve pensare a un nuovo Napoli.
La partita di domani sera allo Stadio Maradona col Bologna non presenta "urgenze" di classifica. Ma il Napoli dovrà concludere dignitosamente questo campionato sbagliato, restando in zona Europa League per non abbandonare del tutto la scena internazionale.
Nelle partite a venire il Napoli affronterà cinque squadre in lotta per la salvezza (Crotone, Torino, Cagliari, Spezia, ma anche Fiorentina). Saranno le partite più dure.
Dovrà "salvare la faccia" nel prossimo trittico in trasferta (Milan, Juventus, Roma). Affronterà Inter e Lazio a Fuorigrotta. Contro le prime in classifica basteranno le sollecitazioni dei confronti ad alto livello per non buttare nella spazzatura questo campionato?
Affrontarle nel migliore dei modi è il minimo che si chiede a Gattuso e alla squadra perché questo non sia definitivamente un anno nero.
di Mimmo Carratelli