Il grande giorno è arrivato. Scadono oggi le 48 ore di tempo che Enrico Letta si è concesso prima di decidere se accettare, o meno, la nomina a segretario del Pd nell'Assemblea nazionale del partito, in programma domenica prossima. In queste ore, l'ex presidente del Consiglio ha avuto delle conversazioni con i principali dirigenti democratici: il dimissionario Nicola Zingaretti in primis, e poi Dario Franceschini e Andrea Orlando. E tutti lo hanno invitato a mettersi al timone del Nazareno. Tuttavia il nodo da sciogliere resta l'ampiezza della base che dovrà sostenere l’accademico di Francia: Letta, infatti, accetterebbe di fare il segretario solo “a pieno titolo”, con la scadenza al 2023 prevista dallo Statuto. In soldoni: si tratterebbe di una sorta di richiesta di "pieni poteri", così da potersi mettere al riparo da eventuali scossoni interni. Va detto, comunque, che il nome dell’ex premier sembra piacere (e non poco) alla maggioranza del partito. La minoranza invece (quella capitanata dagli ex renziani), in un sottile gioco di correnti, non è entusiasta ma, visti i numeri di cui gode in assemblea, non pare intenzionata ad andare allo scontro, anche se frena ribadendo la richiesta di un congresso.
UFFICIALE LETTA: "CI SONO, PRONTO ALLA GUIDA DEL PD". "Sono qui ad annunciare mia candidatura alla guida del Pd. Io ci sono". Così Enrico Letta ha confermato le voci che lo vedevano un potenziale risanatore dem in un video su Twitter. "Ringrazio Nicola Zingaretti, tra noi grande stima e amicizia", ha aggiunto. "Non cerco l'unanimità, fondamentale uscire dalla crisi e guardare lontano".