Il 23 marzo diventa Giornata nazionale dell’agricoltura degli Stati Uniti con un atto che riconosce il ruolo strategico del settore nel pieno dell’emergenza Covid. E’ quanto annuncia la Coldiretti in riferimento alla decisione del presidente Usa Joe Biden che per primo fra i leader delle grandi nazionali occidentali ha scelto di dedicare una giornata al lavoro di chi produce cibo coltivando la terra e allevando animali garantendo i rifornimenti alimentari alle famiglie.
Il presidente USA Biden – sottolinea Coldiretti - riconosce il ruolo fondamentale dell’agricoltura per la tutela del paesaggio, lo sviluppo economico della nazione, la sicurezza e la salute delle persone attraverso la produzione di cibo che non è mai mancato neanche in questi mesi di pandemia grazie agli sforzi del comparto agroalimentare.
Un ruolo che in Italia – sottolinea la Coldiretti - è ricoperto con responsabilità e dedizione da quasi 740 mila imprese agricole che insieme a 70mila industrie alimentari, oltre 330mila realtà della ristorazione e 230mila punti vendita al dettaglio generano per il Paese 538 miliardi di valore lungo la filiera e garantiscono 3,6 milioni di posti di lavoro.
Una filiera che ha registrato una continua crescita dell’export raggiungendo la cifra record di 46,1 miliardi di euro nel 2020, secondo l’analisi Coldiretti sui dati Istat che evidenzia come quasi due terzi delle esportazioni agroalimentari siano diretti verso i Paesi dell’Unione Europea, dove il principale partner è la Germania, mentre fuori dai confini comunitari sono proprio gli Stati Uniti il mercato di riferimento dell’italian food.
L’Italia può contare – riferisce la Coldiretti – sulla leadership indiscussa nella Ue per la qualità alimentare con 313 specialità Dop/Igp/Stg, compresi grandi formaggi, salumi e prosciutti, riconosciute a livello comunitario e 415 vini Doc/Docg, 5155 prodotti tradizionali regionali censiti lungo la Penisola, la leadership nel biologico con oltre 60mila aziende agricole biologiche e il primato della sicurezza alimentare mondiale con il minor numero di prodotti agroalimentari con residui chimici irregolari. E l’Italia è anche leader nella biodiversità. Sul territorio nazionale – spiega la Coldiretti – ci sono 504 varietà iscritte al registro viti contro le 278 dei cugini francesi e 533 varietà di olive contro le 70 spagnole.
Il Belpaese – evidenzia la Coldiretti – è il primo produttore UE di riso, grano duro e vino e di molte verdure e ortaggi tipici della dieta mediterranea come pomodori, melanzane, carciofi, cicoria fresca, indivie, sedano e finocchi. E anche per quanto riguarda la frutta primeggia in molte produzioni importanti: dalle mele e pere fresche, dalle ciliegie alle uve da tavola, dai kiwi alle nocciole fino alle castagne.
“L’emergenza globale provocata dal Covid ha fatto emergere una consapevolezza diffusa sul valore strategico rappresentato dal cibo e sulle necessarie garanzie di qualità e sicurezza” afferma il Presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “per cogliere l’opportunità storica del Recovery Plan abbiamo elaborato e proposto per tempo progetti concreti immediatamente cantierabili per l’agroalimentare con una decisa svolta verso la rivoluzione verde, la transizione ecologica e il digitale in grado di offrire un milione di posti di lavoro green entro i prossimi 10 anni”.