Adesso il Regno Unito è diventato modello da seguire. La pessima gestione delle prime fasi dell'emergenza dello scorso anno è un lontano e spiacevole ricordo. Tanto che oggi la macchina sanitaria viaggiaa ritmi molto sostenuti, con una campagna vaccinale che sembra in grado di poter consentire ai cittadini britannici di tornare presto alla normalità
In Gran Bretagna, infatti, si viaggia al ritmo di 27 vaccinati al secondo. Ci si vaccina per dodici ore al giorno, sette giorni su sette, in chiese, parcheggi, stadi, cinema, con l'aiuto dell'esercito. Sono già 28 milioni i cittadini che hanno ricevuto almeno una dose, il 54% della popolazione. La promessa di Boris Johnson, vaccinatosi quattro giorni fa con AstraZeneca (e sopravvissuto a stento al Covid): "Il 21 giugno sarà la nostra festa dell'indipendenza. Se continuiamo così, potremo riaprire tutto".
Le morti, infatti, si sono quasi azzerate: 17 al giorno nell'ultimo bollettino. Il governo di Londra, insomma, ci aveva visto giusto quando aveva acquistato dosi di vaccino dalla scorsa estate, a scatola chiusa. E anche quando ha autorizzato l'impiego dei vaccini in anticipo rispetto al resto d'Europa. Adesso, però, l'incubo sono le varianti, quelle che - sudafricana e brasiliana in particolare - il vaccino AstraZeneca sembra non poter contenere.
Fino a fine giugno, infatti, a nessuno sarà concesso di lasciare il paese senza giustificato motivo. Un vezzo che potrebbe costare 5mila sterline di multa agli indisciplinati, come ribadito dallo stesso premier e dai ministri dell'Interno e della Sanità, Priti Patel e Matt Hanckock.