Quando associamo l'idea di un tunnel con il mare pensiamo subito ad una struttura che porta il traffico sott'acqua e non sopra. Forse per questo c'è qualcosa di controintuitivo nel concetto di una galleria in grado di permettere alle navi di passare sotto una montagna.
Eppure, in Norvegia inizierà l'anno prossimo la costruzione dello Stad Ship Tunnel per collegare la Baia di Kjødepollen con il Vanylvsfjorden, permettendo alle navi di evitare il difficile passaggio attorno alla Penisola di Stad, la cui costa - nota per le severe condizioni marine - è battuta dai venti più forti di tutta la Norvegia.
La Penisola, che segna la demarcazione tra il mare del Nord e il più settentrionale mare di Norvegia, è una sorta di collo di bottiglia nel traffico marittimo lungo la costa norvegese. Le prime proposte di un tunnel navale per agevolare la navigazione nella zone risalgono addirittura al 1870, ma all'epoca presentavano costi impossibili e sfide tecnologiche forse insormontabili. Ora invece si fa.
La stima preliminare del costo del nuovo progetto è di 2,8 miliardi di corone norvegesi (senza IVA), poco meno di 300 milioni di euro.
Quando il tunnel sarà completato - tra il 2025 e il 2026 secondo il programma - navi passeggere e da carico potranno prendere la "scorciatoia" sotto il promontorio che sovrasta la penisola. Il foro sarà lungo 1,8 km e richiederà lo scavo di circa 3 milioni di metri cubi di roccia. Le sue dimensioni interne - sarà alto quasi 49 metri e largo circa 36 m, con una profondità di 12 m - consentiranno il transito a navi fino a 16mila tonnellate, come i grandi traghetti della linea Hurtigruten che garantiscono l'approvvigionamento e i servizi postali lungo la costa.
di James Hansen