A 30 anni dalla creazione del Mercosur, la Cina e’ diventata il principale esportatore per i paesi aderenti al blocco. All'inizio del XXI secolo rappresentava solo il 3% delle vendite estere. Oggi quasi 1 dollaro su 4 esportato dai paesi del Mercosur va al colosso asiatico. In termini di fonti di approvvigionamento, la Cina è diventata anche la principale fonte di importazioni dal Mercosur, sostituendo gli Stati Uniti, 1 dollaro su 5 che il blocco acquista sono prodotti cinesi.
Va notato che, sebbene la dinamica generale della perdita di importanza del commercio intra-blocco sia replicata in tutti i paesi, diventa più marcata in Brasile. Per l'Argentina, anche la Cina ha guadagnato peso come partner commerciale, ma il Brasile e il Mercosur continuano a essere la principale destinazione delle esportazioni e la principale fonte di approvvigionamento esterno. Il Brasile riesce infatti a mantenere la sua partecipazione come fonte di approvvigionamento per il Mercosur. Questi dati pero’ "mascherano un potenziale rischio per i paesi del blocco. La Cina non solo ha guadagnato posizioni come cliente, ma in molti casi il peso come destinazione di esportazione per alcuni prodotti è molto alto. Fatto che segna una forte dipendenza e lascia gli esportatori esposti a brusche fluttuazioni in quel mercato. L’avanzata di un fornitore cosi’ lontano si configura anche come un rischio, soprattutto per le industrie che richiedono input. L’esperienza acquisita con l’emergenza COVID-19 è servita per evidenziare i limiti affrontati - a livello globale - della dipendenza da fornitori concentrati geograficamente.
Il Mercosur deve pero’ essere in grado di diversificare le sue destinazioni di esportazione e fare un salto nel tipo di merci che vende, se l'obiettivo è raggiungere una crescita che consenta di generare occupazione e ridurre la povertà.
Per anni le maggiori economie del blocco sono state stagnanti -Il Brasile è cresciuto intorno all'1,2% nel 2018 e nel 2019- o in recessione -il PIL argentino è sceso del 2,3% in detto periodo.
In un mondo post-Covid che sarà più impegnativo, i paesi del Mercosur dovranno ripensare se stessi per dare un nuovo impulso all'integrazione ed espandere i confini delle esportazioni.