Archiviato il week-end di Pasqua (con tutta Italia in zona rossa), dalla scorsa mezzanotte, dieci regioni del Belpaese (Veneto, Marche, provincia di Trento, Lazio, Abruzzo, Liguria, Basilicata, Sicilia, Molise, Sardegna, Umbria e provincia autonoma di Bolzano) si sono ritrovate colorate d’arancione, oltre alla provincia autonoma di Trento e Bolzano.
Tutte le altre (Lombardia, Toscana, Emilia Romagna, Calabria, Friuli Venezia Giulia, Piemonte, Puglia, Valle d'Aosta e Campania) sono rimaste col massimo livello di allerta con tutti i limiti che questa misura comporta: spostamenti concessi solo per motivi di lavoro, salute o necessità (sempre con autocertificazione).
Al di là dei differenti colori, le scuole fino alla prima media, riapriranno in presenza in tutta Italia mentre è prevista la didattica a distanza per gli alunni fino alla terza media e quelli delle superiori. Nelle regioni in semi-lockdown (rosse) resteranno chiusi barbieri, parrucchieri, centri estetici, negozi di abbigliamento, calzature e gioiellerie.
Restano aperti i negozi di generi alimentari, tabaccherie, edicole, farmacie, parafarmacie, lavanderie, ottici, profumerie, erboristerie, cartolerie, negozi di intimo e di biancheria per la casa e ferramenta. Aperti anche i negozi per bambini, dai giocattoli all'abbigliamento. Resta ovunque il coprifuoco: è dunque vietato uscire di casa dalle 22 alle 5.
Il tutto in attesa del nuovo confronto (cabina di regia) sui dati del contagio, atteso in settimana, per valutare possibili allentamenti delle restrizioni, almeno nelle zone dove la diffusione del virus è più contenuta, a partire dal prossimo 20 aprile.