L’Oms cerca di fare chiarezza una volta per tutte su AstraZeneca. E ieri l’Osservatorio mondiale della sanità ha affermato che “al momento non ci sono legami tra trombosi e il vaccino AstraZeneca. Non ci sono evidenze per cui è necessario modificare la valutazione rischio-beneficio dell’antidoto”. A prendere la parola, nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta a Ginevra, è stato Rogerrio Paulo Pinto de Sa Gaspar.
Insomma, la bilancia fra i rischi e i benefici del vaccino continua a pendere a favore di un suo continuo utilizzo contro il virus del Covid. Ma nel frattempo Pierpaolo Sileri, sottosegretario alla Salute, ha detto che per precauzione “è possibile che l'Agenzia europea dei medicinali Ema indichi che per una determinata categoria è meglio non utilizzare il vaccino anti-Covid di AstraZeneca”.
Sileri ha sottolineato comunque che “questa cosa in passato è successa per moltissimi altri farmaci. A esempio con l'aspirina per la quale a partire dagli anni '80 è stato posto un limite d'uso per la fascia dei bambini sotto i 12 anni per alcuni casi avversi”. Intanto ammonta a 1,5 milioni di dosi Pfizer la prima consegna di vaccini del mese di aprile in Italia, che entro la giornata di oggi raggiungeranno le Regioni.
Lo ha preannunciato ieri Francesco Paolo Figliuolo, il commissariato all'emergenza. Si tratta in assoluto del lotto di vaccini più consistente consegnato dall'inizio della campagna, di cui beneficeranno in modo particolare i soggetti più vulnerabili. A tal riguardo, nell'ultima settimana, è cresciuto del 20% il numero di persone over 80 cui è stata somministrata una dose di vaccino.