Il Museo Regionale dell'Emigrazione dei Piemontesi nel Mondo, sito a Frossasco, ha ristrutturato la sua programmazione per svolgerla interamente online. Nonostante le chiusure, quindi, l’operatività dell’Ente viene mantenuta sia con le scuole, sia con il pubblico.
Tra le attività di divulgazione culturale, alcune si pongono l’obiettivo di rispondere al desiderio di evasione e svago che pervade il momento contingente. Un esempio in tal senso è il “mate cantato”, che viene riproposto visto il successo della prima edizione. Stesso format: si tratta di un momento ludico di riflessione e approfondimento nel quale si ascolta anche buona musica assaggiando mate e empanadas.
L’appuntamento è fissato sabato 17 aprile alle ore 18:00, in diretta video sulla Pagina Facebook e sul Canale YouTube del Museo frossaschese. Al centro dell’incontro, anche in questo caso, l’emigrazione italiana e l’Argentina. Se nella prima puntata del Mate cantato è stato affrontato, in chiave di genere, il tema delle migrazioni di fine Ottocento, questa volta l’équipe intende aprire una parentesi più vicina a noi nel tempo. Focus dell’appuntamento è infatti la dittatura militare argentina e l’impatto che ebbe sui molti italiani di prima e seconda generazione.
Rastrellamenti, processi sommari, stupri e violenze di ogni tipo, le dittature latinoamericane hanno segnato le pagine di storia più nere del continente. Il fenomeno dei desaparecidos è stato riconosciuto come crimine contro l’umanità dalle Nazioni Unite negli anni Novanta. L’Argentina, che era stata inizialmente scelta come terra dove costruirsi un futuro migliore, non era più sicura: molte delle famiglie che non avevano più nemmeno un corpo su cui piangere erano italiane. La migrazione di ritorno è stata quindi una necessità per scampare alle torture e alla morte, ma significava anche spaesamento ed estraneità.
Molti gli ospiti in dialogo. Il Museo ha l’occasione di ospitare Graciela Ramos, scrittrice amata in tutto il continente e con un’attività letteraria folgorante in Sudamerica. Nipote di piemontesi emigrati in Argentina e appassionata di storia, tutti i suoi libri sono ispirati all’emigrazione italiana. Con lei anche Martha Quinteros, mediatrice interculturale italo-argentina ed educatrice socio-pedagogica. Dal 2016 Quinteros lavora nell’ambito della progettazione didattica interculturale anche in ambito scolastico. Protagonista del pomeriggio e co-autrice dell’evento, Ivanna Speranza. Soprano e musicista, allieva di Luciano Pavarotti e Mirella Freni, è anche nipote di emigrati italiani in Argentina.
Come nella precedente puntata, anche in questo caso il taglio dell’incontro intende essere informale, qualcosa di diverso da una conferenza classica. L’argomento molto serio non preclude una condivisione a più voci, intervallata dall’ottima musica di Ivanna e Mariano Speranza.