Fuorigioco automatico, se ne parla tanto ma sappiamo cosa è e come funziona? Una cosa è intuitiva: si tratta di una innovazione che renderà ancora più tecnologico il calcio. E che diminuirà la discrezionalità decisionale di arbitri e guardalinee.
La Fifa, il massimo organismo del calcio mondiale, ci crede. A tal punto da aver avviato la sperimentazione della novità, con l'obiettivo di utilizzarla già a partire dai Mondiali Qatar 2022. Ad annunciarlo, l'ex allenatore dell'Arsenal Wenger (oggi responsabile dello sviluppo mondiale del calcio della Fifa).
Il fuorigioco automatico funziona a grandi linee come la goal line technology. Cioè come il sistema, posizionato sulla linea di porta, che manda un impulso all'arbitro quando la palla ha varcato la linea. In questo caso l'orologio dell'arbitro vibra.
Anche il fuorigioco automatico si baserà sul sistema full-automated. Il segnale di fuorigioco, dunque, arriva in automatico al guardalinee. Il guardalinee a quel punto alzerà la bandierina. E l'arbitrerò fischierà il fuorigioco. Non ci sarà più bisogno del silent check della Var Room. Un'operazione che attualmente, ha stimato la Fifa, porta via fino a 120 secondi di gioco effettivo.
Una sorta di sperimentazione è stata già portata avanti dalla Fifa durante l'ultimo Mondiale per club. Che si è giocato, guarda caso, in Qatar. Per individuare il fuorigioco di un giocatore è stato necessario utilizzare il GPS. Se era oltre la linea dell'ultimo uomo, partiva la segnalazione istantanea in VAR Room. Ma poi all'interno di questa stanza, qualcuno, uomini in carne e ossa, dovevano valutare l'episodio. E comunicare la decisione all'arbitro. Un metodo che non a caso è stato definito un semi-automated outside. La tecnologia non è ancora arrivata a sostituire del tutto le persone in carne e ossa. Almeno finora.