Una delle domande più ricorrenti che si ascoltano in Italia è la seguente: ma a maggio l’Italia riaprirà i battenti dando un freno alle restrizioni governative? Le risposte che si odono dal Centrodestra porterebbero a un sì, quelle che si sentono dal Centrosinistra sembrano più che altro un nì. Ieri al Mise si è tenuto un incontro tra i rappresentati Fipe e il ministro dello sviluppo economico Giancarlo Giorgetti (in quota Lega). Due le questioni principali sul tavolo: riaperture e sostegni.
Sul primo punto il ministro, pur precisando che non è possibile indicare con certezza una data per le riaperture, ha però sottolineato che gli indicatori stanno migliorando (“anche la natura ci darà una mano come lo scorso anno”, ha aggiunto riferendosi al clima che sta migliorando con la primavera) e che “presumibilmente maggio sarà un mese di riaperture, coerentemente con il segnale del governo che ha già scelto di riaprire le scuole”.
Più convinta Mariastella Gelmini (Forza Italia), ministro per gli Affari regionali, intervistata dal TgCom 24: "Bisogna riaprire non per guadagnare qualche voto, ma per non chiudere di nuovo. Vogliamo riaprire nel più breve tempo possibile, maggio sarà il mese delle riaperture di tutte le attività economiche”. ‘Aperturista’, tutto sommato, anche il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri: “I dati sono in miglioramento, l’Rt continuerà a scendere. Immagino che consolidando i dati, scendendo largamente sotto un'incidenza di 180 casi ogni 100mila abitanti, a quel punto da maggio si può tornare a una colorazione più tenue delle Regioni”. Più prudente il ministro del Lavoro Andrea Orlando: “Sono ore e giorni in cui vedo un effetto annuncio sulle riaperture. Queste si realizzano se si preparano, non se si annunciano. Serve qualcosa di ordinato per tornare alla normalità, non un liberi tutti”.