di ROBERTO ZANNI
Non sono certo rari i casi di aziende italiane che conquistano gli Stati Uniti. Il made in Italy, in tutti i settori, è abituato a ritagliarsi spazi importanti nel mercato a stelle e strisce. Ma il successo di Roboze negli States merita di essere sottolineato. Una start-up fondata soltanto nel 2013 a Bari, dove tuttora ha la propria sede centrale, da Alessio Lorusso, giovanissimo imprenditore con idee chiare e futuribili. Star-up di stampa 3D Roboze ha portato la rivoluzione nel settore facendo in fretta a tramutarsi in un autentico leader mondiale. Partnership per progetti innovativi con celebri università degli Stati Uniti, dalla Pennsylvania State University alla University of Colorado, dall'anno scorso ha aperto anche una sede americana, nel Texas a Houston e se attualmente la forza lavoro è composta da 10 addetti, i programmi per il prossimo futuro sono ambiziosi. Infatti il progetto annunciato è di assumere, nel giro di un paio di anni, 100 dipendenti con i primi 30 che dovrebbero entrare in azioni già dai prossimi mesi. Ingegneria, vendita e marketing i settori nei quali sono attesi i primi ingressi, conferma arrivata nei giorni scorsi quando sono apparse le prime offerte di lavoro. "Houston - ha dichiarato qualche settimana fa il fondatore Lorusso che si è trasferito proprio nella metropoli texana - rappresenta una delle città più importanti negli Stati Uniti per quello che concerne impianti di produzione e occupazione industriale oltre a essere sede di grandi iniziative scientifiche in particolare allo Houston Spaceport e Rice University". Roboze in nemmeno otto anni di attività, oltre alle collaborazioni con prestigiosi atenei statunitensi, ha incrementato il proprio portafoglio clienti con nomi altisonanti che vanno da Airbus a Bosch, da GE a Leonardo per arrivare fino a Sony e U.S. Army. Progetti sempre più grandi e di portata mondiale che sono stati ribaditi in questi giorni con l'annuncio dell'introduzione di 'Roboze Automate', il primo sistema di automazione industriale al mondo di stampa 3D personalizzata con super polimeri e compositi nel flusso di lavoro della produzione. Come produttore di tecnologia di stampa 3D industriale per l'applicazione estrema, Roboze è pronta per un nuovo importante passo che arriva sempre in anticipo rispetto alla concorrenza. Ma anche in concomitanza dell'annuncio dell'amministrazione Biden di un programma ambizioso, e ricco, che riguarda l'infrastruttura. E qui Roboze si candida per un nuovo fondamentale ruolo da protagonista. "Dal momento che la necessità di una infrastruttura forte e resiliente negli Stati Uniti come in tutto il mondo continua a crescere - ha dichiarato Alessio Lorusso nella sua funzione non solo di fondatore ma anche di CEO dell'azienda - stiamo portando la produzione 3D a un nuovo livello di consistenza, ripetibilità, controllo dei processi e velocità di produzione. Approccio per sostenere una autentica produzione 3D su scala industriale". Una accelerazione da parte di Roboze che potrebbe rivoluzionare nel futuro molto prossimo anche il grande mercato delle infrastrutture e che rappresenta una nuova tappa fondamentale nel cammino di una azienda giovanissima, ma che fin dall'inizio è stata in grado di rivoluzionare il mondo della stampa 3D attraverso una tecnologia sempre più avanzata che l'ha fatta entrare in settori particolari come l'aerospaziale, petrolio, gas, energia, mobilità. Utilizzata in più di 25 Paesi, Roboze è anche riconosciuta come una delle aziende in più rapida crescita al mondo nel settore della stampa 3D.