La Commissione Continentale America Latina del Cgie si è riunita in videoconferenza per fare il punto sulla situazione delle comunità italiane dell’area meridionale del continente americano.
All’ordine del giorno della riunione è stato dato molto risalto ai problemi legati alla Pandemia da Coronavirus, che si sta propagando con la seconda ondata e nelle ultime settimane si è abbattuta su tutto il continente sudamericano. Nel documento si precisa come i numeri dei contagi e dei decessi siano aumentati in tutti i paesi, anche in quelli che in precedenza avevano superato senza tanti danni la prima ondata epidemiologica.
“Siamo certi- si legge nella nota – che nelle prossime settimane, sulla scia di quanto successo in altri continenti, la situazione sanitaria si aggreverà e di conseguenza anche quella economica. Questa tragedia porta con se drammi e problemi che interessano la salute, ma anche le economie aziendali e domestiche riducendo in particolare il tenore di vita delle famiglie, che fino a qualche mese fa rappresentavano il ceto medio della popolazione, alla quale appartengono per lo più gli italiani residenti in Sud America.
I consiglieri e le consigliere del Cgie dell’America Latina, assieme con il Segretario Generale del Cgie, che ha partecipato della videoconferenza, – continua il documento – hanno espresso particolare preoccupazione per l’attuale situazione in cui vive il Venezuela, paese dove risiede una numerosa comunità di cittadini italiani, i quali da anni stanno soffrendo per gli effetti della crisi politica, sociale e economica, aggravatasi ulteriormente con il diffondersi della pandemia a livello globale. A questo riguardo, la Commissione Continentale America Latina sollecita il Governo italiano ad attivare ulteriori e convinte politiche di cooperazione internazionale, per promuovere interventi umanitari a favore dei paesi più colpiti dalla povertà e a rischio di impoverimento, soprattutto in quelli dove vivono diffuse comunità italiane, come appunto in Venezuela. Gli aiuti umanitari sono parte della strategia e della diplomazia politica del nostro paese; nel contrasto alla Pandemia da Covid-19 l’Italia dovrà programmare interventi, che tengano conto anche dei bisogni della nostra gente residente in paesi con economie vulnerabili”.
Nel documento si rileva inoltre come la pandemia abbia portato problemi anche sull’erogazione dei servizi consolari proprio nel momento in cui le persone hanno maggior bisogno della presenza delle istituzioni. Per la Commissione il sistema della turnazione del personale consolare nell’erogazione dei servizi in presenza, applicata ovunque nella rete, ha infatti portato a ritardi nell’erogazione dei servizi. “Riteniamo – si legge nel documento – che la contingenza non può diventare normalità e che i servizi consolari devono essere considerati essenziali. Per tanto la Commissione Continentale sudamericana invita il Governo e l’Amministrazione del Maeci a prendere le misure sanitarie necessarie, anche per vaccinare il personale, per garantire la piena operatività dei consolati e la salute degli operatori e dell’utenza”.
Nel documento la Commissione continentale dell’America latina chiede inoltre al Maeci di conoscere l’utilizzo fatto dei € 6,5 milioni messi a disposizione dal Governo e le somme effettivamente utilizzate da ogni sede consolare, oltre a quali sono state le forme, le tipologie degli interventi.
Nel documento si segnalano inoltre difficoltà connesse al sistema “prenota on line”, necessario per accedere ai servizi consolari, segnalando la necessità di un sistema alternativo per accedere agli uffici consolari. Il documento della Commissione rileva anche problematiche connesse, nell’ambito dell’insegnamento della lingua e della cultura italiane all’estero, all’applicazione della Circolare 3/2020 che “ assieme alle novità – si legge nel documento – ha portato anche un insostenibile incremento della burocrazia, che sta creando molti problemi alle attività scolastiche e a chi è impegnato in queste attività di diffusione della lingua e della cultura italiana”. “
La Commissione Continentale America latina – conclude il documento – chiede al Governo maggiore attenzione alle politiche per gli italiani all’estero, perché la consistenza numerica della presenza italiana all’estero non può essere marginalizzata, ma va riportata nel solco delle politiche per l’internazionalizzazione dell’Italia”