Sono ore difficili, queste, per il ministro della Salute Roberto Speranza, finito nel mirino delle critiche dell’opposizione, ma difeso ad oltranza dal premier Mario Draghi. Ieri, infatti, in Senato sono state depositate tre mozioni di sfiducia nei confronti dell'esponente del governo.
La prima è stata firmata dal capogruppo di Fratelli d'Italia, Luca Ciriani ("dopo un anno di pandemia” sono apparsi “evidenti tutti i gravissimi limiti dell'azione politica" del ministro); il secondo dal senatore Gianluigi Paragone (“decisione inevitabile”), leader di Italexit e la terza del senatore Mattia Crucioli di Alternativa C'è. Dalla maggioranza, sono apparse “sibilline”, in tal senso, le parole pronunciate dal capogruppo della Lega Riccardo Molinari: "Noi non chiediamo la testa del ministro Speranza ma che tenga conto del fatto che la maggioranza è molto più ampia e ha dentro anche Lega e Forza Italia" ha osservato l'esponente del Carroccio. "Mozione di sfiducia a Speranza? meglio una commissione di inchiesta" ha osservato Matteo Salvini.