Matteo Salvini contro tutti. Il leader della Lega sembra veramente sull'orlo di una crisi di nervi. Non solo l'ex ministro dell'Interno litiga con gli "improvvisati" alleati di governo, ma ora rischia pure di rompere con i tradizionali partner del centrodestra, Fratelli d'Italia in primis, che del Carroccio è forse il partito più attiguo. Il motivo? Inutile girarci attorno: la perdita di consensi, certificata anche dai sondaggi, che danno la Lega in lenta ma inesorabile flessione, braccata da vicino proprio dal partito della Meloni oltre che dal Pd.
Insomma: Salvini teme di "snaturarsi" rimanendo al governo nell'insolita alleanza allargata formata da Dem, Leu, Iv ed i 5Stelle ma al tempo stesso neanche può accettare di vedersi “risucchiato” da FdI, ormai sempre più lanciato (i meloniani hanno ormai scavalcato anche il M5S posizionandosi al terzo posto nella classifica di gradimento degli italiani). Da qui quello strano nervosismo del leghista che sembra in rotta di collisione con tutti.
Ultima pietra dello scandalo, la scelta dei candidati sindaco nelle città chiamate al voto. La leader di FdI ci ha tenuto a precisare di non aver mai detto no ai candidati proposti dal Carroccio, invocando il confronto. Ma il segretario della Lega, per tutta risposta, ha voluto convocare un tavolo sulle città. Dal canto loro, Pd e 5Stelle non vogliono saperne di abbassare i toni dello scontro e, approfittando del momento di difficoltà di Salvini, lo attaccano quotidianamente nel tentativo di indurlo ad una sorta di "Papeete 2".
Tuttavia, tale atteggiamento mette in difficoltà lo stesso premier Draghi e la sua azione. "La nostra risposta? Ignorarli e lavorare, a partire dalle riaperture e dal ritorno al lavoro ed alla libertà per tutti gli italiani, già dai prossimi giorni” la replica, piccata, di Salvini.