di ROBERTO ZANNI
Adesso se ne dovrà occupare il Governo Draghi. Come promesso, Patrizio Giacomo La Pietra, senatore di Fratelli d'Italia, ha infatti presentato una interrogazione chiedendo di sapere se "il Presidente è a conoscenza del rischio di chiusura di una trasmissione televisiva calcistica storica (La Giostra del Gol ndr) trasmessa dal servizio pubblico radiotelevisivo all'estero e se non consideri opportuno adottare ogni iniziativa volta a tutelare la prosecuzione di tale esperienza che appartiene al patrimonio culturale e afferisce alla coscienza collettiva e alla preservazione con la Nazione di appartenenza da parte di una vastissima comunità di connazionali italiani nel mondo".
È uno stralcio, quello conclusivo, della missiva inviata dal sen. La Pietra al Presidente del Consiglio Mario Draghi: una interrogazione parlamentare del partito di opposizione che però si va ad aggiungere alle decise prese di posizione che si erano registrato da parte di chi appoggia il Governo. Dalla richiesta di sensibilizzazione presentata dall'on. Fucsia Fitzgerald Nissoli (Forza Italia) alla ex campionessa di scherma Valentina Vezzali, oggi sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega allo sport, per passare a un altro deputato, Mario Borghese, del Maie (che per la verità con il leader Ricardo Merlo che aveva lanciato l'allarme lo scorso marzo) al loro collega Michele Anzaldi (Italia Viva) interrogazione alla Rai depositata in Vigilanza alla quale si è rivolta anche la Lega con una nota firmata dal senatore Umberto Fusco e altre membri del partito nella quale si chiede che "agli italiani che si trovano all'estero sia garantita la visione dei contenuti di serie A, Coppa Italia e Supercoppa Italiana". E infine, parliamo di ieri, lunedì, il duro comunicato degli on. Luciano Vecchi e Fabio Porta, che nel PD sono rispettivamente responsabile del Dipartimento Italiani nel Mondo e coordinatore America Meridionale.
Senza dimenticare gli interventi di Michele Schiavone e Silvana Mangione, segretario generale e vice per i Paesi anglofoni del CGIE (Consiglio Generale Italiani all'Estero). Uno schieramento bipartisan che ora attende la risposta del Governo e vedremo anche se la Lega Serie A si sentirà in dovere di rispondere (non a noi che la settimana scorsa avevano chiesto, almeno una dichiarazione, senza ottenere nulla) dopo aver dimostrato con le decisioni adottate sui diritti tv in lingua italiana all'estero (cancellando la finestrella per Rai Italia nella nostra lingua) e il successivo silenzio totale, l'assoluto disinteresse per i quasi 6 milioni di connazionali sparsi nel mondo.
Ma sarà interessante anche vedere se reagirà anche il Movimento 5 Stelle che finora si è segnalato per aver totalmente ignorato il caso portato alla ribalta da 'La Gente d'Italia'. Forse perchè anche da lì hanno deciso l'attuale Consiglio di Amministrazione della Rai? Un mutismo che appare alquanto sospetto, dopo tante dichiarazioni avventate e strampalate, a cominciare dalla 'cultura della lottizzazione Rai' che a parole dicono di combattere e nei fatti sostengono. E se c'è chi non parla, dalla parte opposta c'è anche chi lo fa fin troppo, e male, come l'agenzia Aska che si è vestita dei panni di avvocato difensore d'ufficio di Marco Giudici, il direttore di Rai Italia, ma in maniera infondata, cercando prima di dare lezioni di giornalismo (ma da quale cattedra?) e poi esigendo astruse rettifiche senza nemmeno pubblicare la risposta del nostro Direttore.
Ma adesso con il perentorio intervento del sen. La Pietra non ci sarà più modo di nascondersi dietro le parole o con il silenzio dei colpevoli. Gli italiani all'estero, ma non solo, esigono la verità su questo vergognoso complotto. Se Lega Serie A non vuole cedere, come in passato, una piccola parte dei diritti a Rai Italia deve spiegare perchè, ma il Governo ha il dovero, e i mezzi, per cambiare questa decisione unilaterale che pregiudicherebbe milioni di connazionali sparsi per il mondo.
L'INTERROGAZIONE DEL SENATORE LA PIETRA (FdI):
Al Presidente del Consiglio dei Ministri.
Premesso che:
ha destato una certa sorpresa la recente notizia, trapelata dai media, del rischio di un'imminente e definitiva cancellazione dal palinsesto di Rai Italia della trasmissione televisiva «La Giostra dei Gol», la trasmissione calcistica domenicale irradiata da Rai Italia in quattro continenti;
si tratta di una trasmissione con oltre cinquanta milioni di telespettatori, che vanta una storia lunghissima avendo esordito nel 1977 e che ogni domenica porta nelle case degli italiani nel mondo le vicende del campionato di calcio;
secondo quanto trapelato, sembrerebbe che la Lega calcio avrebbe provveduto alle assegnazioni dei diritti tv per l'estero senza prevedere la possibilità per la RAI di trasmettere le immagini della Serie A, concedendo i diritti a Infront ed escludendo la Rai;
il tutto perseguendo mere logiche di mercato e determinando in tal modo il rischio di concreto che il programma sia definitivamente chiuso;
considerata la rilevanza della tradizione calcistica nella cultura nazionale italiana, la decisione potrebbe rappresentare non solamente una decurtazione del palinsesto televisivo ma una sorta di recisione del legame con la terra d'origine, rinsaldato anche dalla costante attenzione agli eventi calcistici del campionato di Serie A e ai valori sportivi e culturali ad essa connessi;
si chiede di sapere:
se il Presidente è a conoscenza del rischio della chiusura di una trasmissione televisiva calcistica storica trasmessa dal Servizio pubblico radiotelevisivo all'estero e se non consideri opportuno adottare ogni iniziativa volta a tutelare la prosecuzione di tale esperienza che appartiene al patrimonio culturale e afferisce alla coscienza collettiva e alla preservazione con la Nazione di appartenenza da parte di una vastissima comunità di connazionali italiani nel mondo.
Patrizio Giacomo La Pietra
Senatore Fratelli d'Italia